Sacha Baron Cohen: l’uomo che tutti amano odiare

sacha-baron-cohen-film

Sacha Baron Cohen – Tutto ebbe inizio con Ali G.  Era il 1998 ed Eminem e l’hip hop erano la cultura più di tendenza del momento. In uno spettacolo comico inglese su Channel 4, 11 O’clock show, che ebbe il merito di lanciare anche la carriera di Ricky Gervais, apparve per la prima volta un goffo e incomprensibile rapper, appunto Ali G. Il personaggio ebbe così tanto successo che due anni dopo sullo stesso canale via cavo britannico iniziò Da Ali G show, uno spettacolo sullo stile del David Letterman in cui un improbabile intervistatore, Ali G appunto, agghindato con abiti rap e parlata in gergo prendeva per i fondelli, intervistandoli, alcuni personaggi importanti. Questo fu il primo dei personaggi estremi e stereotipati all’eccesso che Sacha Baron Cohen impersonò.

 

La biografia di Sacha Baron Cohen

Discendente di una famiglia ebrea ortodossa e quindi probabilmente carico della satira yiddish che li caratterizza, Coen porta in scena personaggi al limite della sopportazione umana e che infatti spesso finiscono per essere picchiati o trattati malamente, oltre che minacciati di morte da alcune culture che non gradiscono la presa per i fondelli. Guardando indietro nella carriera di Sacha Baron Cohen infatti, alla fine Ali G è sicuramente il meno esplosivo delle caratterizzazioni del comico, che viene utilizzato in tutta la sua eccentricità anche da Madonna, nel video di Music e poi trova la sua fine nel film Ali G is in da house, fallimentare al botteghino.

Di qualche anno dopo, del 2004,è il personaggio di Borat, che appare per la prima volta su Mtv e genera un putiferio di commenti a causa dei suoi costumi poco ortodossi nei confronti dell’Occidente. Si tratta infatti  di un presentatore della tv nazionale kazaka che nel film omonimo intervista persone comuni per indagare sugli usi e costumi americani.

Il film, che stavolta sbanca il botteghino, ha per sottotitolo Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione kazaka, può essere preso come un documentario alla Michael Moore, visto che mette alla berlina e ridicolizza alcune delle fissazioni classiche americane, come quella per le armi, che lascia a Borat e ovviamente a Baron Coen anche qualche cicatrice; le persone intervistate non si rendono conto di essere davanti ad un comico e quindi quando le domande del personaggio diventano offensive, non ci sono filtri alla loro reazione.

Sacha Baron Cohen: l’uomo che tutti amano odiare

Chiuso il capitolo Borat, finalmente Sacha Baron Cohen diventa un attore senza (troppe) maschere e nel 2007 viene usato come barbiere contrapposto a Johnny Depp da Tim Burton nel suo Sweeney Todd, anche in questo caso però il personaggio che interpreta è fortemente caratterizzato; si tratta infatti di un irlandese che si spaccia per napoletano.

Sacha Baron CohenSacha Baron Cohen offre intanto la sua voce per gli animali di Madagascar e poi dà spazio ad  un altro dei suoi personaggi, presente già in Da Ali G show, che si focalizza su di un altro stereotipo, quello del presentatore di moda gay, anche questo portato agli estremi: Bruno  è un anchorman austriaco che nessuno conosce e che realmente irrompe durante la sfilata milanese del 2008 di Agata Ruiz DeLa Prada e che realmente viene picchiato e portato via dalla sicurezza. Il film però non ha il successo sperato.

 In questi ultimi anni il trasformismo di Sacha Baron Cohen si era  placato, nonostante non passi inosservata la caratterizzazione dei personaggi che gli capita di interpretare; nonostante sia solo comprimario della scena, infatti, il suo guardiano della stazione nell’ultimo film di Martin Scorsese Hugo Cabret ruba la scena agli altri attori, fosse solo per la sua gamba difettosa. Vedremo che personaggio porterà in scena nella nuova produzione di Quentin Tarantino Django unchained e si attende anche l’uscita del nuovo personaggio a cui è dedicato un nuovo film: Il dittatore, che governa uno stato non ben definito, che somiglia sia a Fidel Castro che a Bin Laden e che come quest’ultimo lancia messaggi video per parlare ai suoi sostenitori. Il film è infatti supportato da una campagna virale che ha fatto la sua prima apparizione pochi giorni prima dell’assegnazione degli Oscar, in cui in un video il dittatore si diceva molto amareggiato di non essere stato invitato alla cerimonia

Il dittatore ha anche un profilo twitter attraverso il quale lancia i suoi strali contro tutti, ed è ormai prossima l’uscita del film nelle sale statunitensi. L’anno scorso si parlava anche di una scrittura per Sacha Baron Cohen come interprete ideale per un film biografico su Freddie Mercury, il compianto leader dei Queen, ma del progetto sembrano essersi perse le tracce.

- Pubblicità -