
I coniugi Maitland, vittime di un
violento incidente d’auto, si ritrovano presto a dover occupare la
loro abitazione in veste di spettri. Intenzionati a comprendere
meglio la loro situazione, si recano prima nell’”Altro Mondo”,
poi ricorrono all’aiuto de “Il Manuale del Novello Deceduto”,
scoprendo, tra le altre cose, di aver acquisito, con la morte,
nuove abilità, legate al mondo dell’occulto e del soprannaturale.
Il loro insolito quotidiano viene però turbato dall’arrivo dei
nuovi proprietari della loro stessa abitazione: la famiglia Deetz.
Questi ultimi, preso possesso della casa, iniziano subito i loro
distruttivi lavori di ristrutturazione, convincendo sempre più i
Maitland dell’inopportunità di condividere, con gli stessi, la loro
abitazione. Dopo numerosi tentativi fallimentari di spaventare i
coniugi Deetz e la loro figlia Lydia, i Maitland si rivolgono a
Beetlejuice, un ambiguo personaggio esperto in “bio-esorcismi”,
abile quindi nell’allontanare gli umani dalle case già occupate da
fantasmi. I Maitland si rendono però subito conto della malvagità
di Beetlejuice e, mentre decidono di non voler più il suo aiuto,
stringono amicizia con Lydia, la figlia dei Deetz, unica in grado
di vederli. Convinti di essersi liberati dell’oscuro personaggio,
devono presto far di nuovo i conti con lui, invocato, a loro
insaputa, in occasione di una seduta spiritica organizzata dai
coniugi Deetz. Con il sostegno di Lydia, i Maitland riescono ad
allontanare definitivamente Beetljuice e superate le divergenze con
i Deetz, accettano, con cordialità, di condividere la stessa
abitazione.
Recensione a cura di Martina Franceschi – Beetlejuice – Spiritello porcello è un film del 1988 diretto da Tim Burton. Secondo lungometraggio del visionario regista, che vanta, tra l’altro, un cast di tutto rispetto, in cui compaiono anche Alec Baldwin, Geena Davis, Winona Ryder e Michael Keaton, Beetlejuice è un cult, apprezzato soprattutto per la comprovata qualità degli effetti speciali, costituiti da stop-motion, animazione di sostituzione, burattini e fondali blu. Aggiudicatosi nel 1989, l’Oscar per il miglior trucco, il film, considerato una delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi, è stato un successo finanziario e di critica. Omaggio di Burton ai film di serie B tanto apprezzati in gioventù, Beetlejuice rende indubbiamente onore all’indiscutibile capacità immaginifica del suo regista, potenziata dall’abilità dello stesso nel saper delineare personaggi ineguagliabili per bizzarria, temperamento delirante e soave complessità d’animo. Consapevole di essere in grado di poter ammaliare lo sguardo dello spettatore, Burton punta sulla composizione di scene-quadro, allucinanti ed allucinate per ambientazioni, forme e colori. Il loro ripetersi per tutta la durata del film, non risulta mai indigesto o tedioso, animato com’è dalla fresca ironia e dalle amabili movenze dei personaggi che le abitano. Guida esperta anche per gli attori, Burton riesce a potenziare le capacità di ognuno, indirizzando gli stessi in una resa, mai artefatta, dei rispettivi personaggi. A questo proposito, è sicuramente degna di nota, l’interpretazione di Michael Keaton, nelle vesti di Beetlejuice. Quest’ultimo, all’inizio intenzionato a rifiutare il ruolo, offre un’ottima performance, dimostrando di essere in grado di vestire anche panni non così ordinari. Ravvivato da un incessante ed allo stesso tempo sottile richiamo all’amore per la vita, il film si sofferma sulle deformità umane, palesate nelle forma e suggerite nella sostanza, facendo dell’espediente vita-morte un pretesto per indicarne i profili.
Recensione a cura di Martina Franceschi

Il Blu-ray di Beetlejuice spiritello porcello contiene anche in esclusiva brani tratti dalla colonna sonora.
L’esclusivo cofanetto sarà in vendita a partire dal 9 Maggio 2012.

