Alessandro Grande: intervista al regista di Regina, dal Sudestival

Alessandro Grande

Nell’ambito della nuova edizione del Sudestival, che si svolge dal 25 febbraio al 20 marzo a Monopoli, il regista e sceneggiatore Alessandro Grande ha presentato Regina, il suo lungometraggio d’esordio, disponibile su tutte le principali piattaforme, reduce da oltre un anno di successi e premi, dopo la prima mondiale nel concorso di Tornino 38°.

 

Regina è una storia tanto stratificata, ambientata in una Calabria inedita, ed è proprio dei luoghi del film che comincia a parlare Grande, calabrese di nascita e conoscitore di quei posti tanto affascinanti quanto sconosciuti.

“Conosco le potenzialità di questo territorio e volevo allontanarmi il più possibile dai cliché e dagli stereotipi, cosa che ho sempre fatto sin dai miei cortometraggi. Ho cercato di raccontare una storia che fosse il più possibile vicina a me, infatti il padre di questa storia ha più o meno la mia età, e la ragazzina ha dei sogni. Ho fatto lo stesso ragionamento con l’ambiente. La montagna è un territorio molto misterioso, e l’ho scelto non solo per la bellezza, ma per l’atmosfera che questo posto dà al film. Non volevo fare una cartolina per la Calabria ma un film d’atmosfera e pertanto la montagna, il lago, il freddo servivano per entrare in questo mood. Ho trovato attraverso questa storia l’occasione per raccontare una Calabria diversa che in alcuni momenti può sembrare il Nord Europa, paesaggisticamente.” 

Protagonisti del film sono Francesco Montanari e Ginevra Francesconi, padre e figlia, che restituiscono un’alchimia incredibile, nel film. Come si è arrivati a questi casting?

“Ginevra l’ho scelta dopo una serie di provini, ho visto più di 500 ragazze per il ruolo di Regina, perché secondo me era fondamentale fare la scelta giusta, il film segue principalmente il suo percorso, una vera responsabilità per una giovane attrice. Con lei si è creato subito un ottimo rapporto, è una macchina da guerra. Abbiamo lavorato sul personaggio per più di un anno, ha preso lezioni di canto e di chitarra e ha cantato e suonato dal vivo, in presa diretta, durante le riprese. Francesco invece l’ho scelto perché mi piaceva fargli raccontare un personaggio diverso rispetto a quello che fa di solito. Qui è un padre giovane e immaturo, quando lui in genere mette in scena sempre personaggi dal carattere forte. Doveva essere una persona normale, che ha solo sua figlia, che è la sua ragione di vita. Tra loro è nato un rapporto incredibile, sul set, proprio come fossero davvero padre e figlia.”

Alessandro Grande: intervista al regista di Regina

Propio sul rapporto padre/figlia ragiona il film, uno scontro di generazioni che sembrano affrontare diversamente le difficoltà e i problemi, con un senso etico differente.  

“È una riflessione che abbiamo fatto in fase di scrittura, ci siamo chiesti perché raccontare un conflitto generazionale. Abbiamo capito che era un tema necessario, come si legge anche nel saggio di Recalcati (Il complesso di Telemaco, ndr), i giovani di oggi hanno sempre più bisogno di una guida perché i genitori quarantenni tendono a prendersi poche responsabilità. I figli di oggi sono come i Telemaco che aspettano il ritorno di Ulisse per riportare l’autorità in casa. Ci siamo confrontati con un padre che fa quello che fa perché vuole proteggere sua figlia e ha paura di perderla, e una figlia che ha un suo bisogno di essere educata e di avere la certezza di seguire una strada giusta. Non volevamo raccontare chi avesse ragione, ma due persona che hanno il bisogno di ritornare uniti dopo un allontanamento, con la consapevolezza che potranno stare insieme perché hanno capito.”

L’esordio di Regina risale a novembre 2020, durante l’edizione on line del Torino Film Festival. Eravamo nel cuore della pandemia. Come affronta un periodo del genere un creativo?

“È stato un periodo difficile. Presentare Regina a distanza mi ha tolto una serie di aspettative, del pubblico, del cast, della condivisione fisica di quel momento. L’ho vissuto in maniera spiazzata, anche perché nessuno sapeva dirmi come sarebbero andate le cose. Abbiamo navigato a vista e abbiamo preso quello che è venuto. È stato strano. Ho avuto la possibilità di partecipare a un festival così importante ma rimanendo a casa, e questo non me lo aspettavo. Nonostante questo mi si sono comunque aperte delle opportunità e quindi il film ha avuto comunque una sua visibilità, anche se diversa da quello che mi sarei aspettato.”

Da sceneggiatore e regista, Alessandro Grande ha un cassetto pieno di idee e di proposte. Come si sceglie tra queste il prossimo progetto?

“Oggi per portare avanti un progetto devi essere davvero innamorato. Con i nostri tempi burocratici, possono passare anche anni, quindi bisogna trovare una storia che faccia breccia nel nostro cuore e che siamo disposti a portare avanti per sempre, come fosse una storia d’amore.”

Sicuramente la storia d’amore di Alessandro Grande con Regina continua, mentre il film è disponibile sulle principali piattaforme.

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