Festival di Roma 2013 Wes Anderson, Roman Coppola e Jason Schwartzman presentano il cortometraggio Castello Cavalcanti

In un’atmosfera divertita e scanzonata, Wes Anderson, in compagnia del fido Jason Schwartzman e dell’amico produttore Roman Coppola, presenta, in anteprima assoluta per il Festival del Cinema di Roma 2013, il suo cortometraggio Castello Cavalcanti. Si tratta di un piccolo film, prodotto da Prada, dove un pilota (Jason Schwartzman), durante una corsa automobilistica negli anni cinquanta, rimane bloccato in un paesino italiano dopo un rovinoso incidente con la sua auto, finita contro la statua della piazza principale. Chiacchierando con gli abitanti del paese, tra un bicchierino di liquore e un piatto di spaghetti, il pilota ritrova le sue lontane origini dimenticate e nasce in lui la voglia di rimanere ancora un po’ di tempo tra quelle persone in apparenza così diverse da lui.

 

Anderson racconta che l’idea del corto era nella sua testa da parecchio tempo e che proviene da suggestioni avute insieme a Schwartzman dopo una visione di Amarcord di Federico Fellini, nonchè dall’ammirazione sconfinata per il vecchio cinema italiano. Questo si avverte subito dopo pochi secondi di visione ed è volutamente supportato da una selezione di brani musicali provenienti proprio da quelle pellicole. Si dichiara grande estimatore del cinema di Germi e si emoziona, quando dal pubblico gli viene fatto notare che uno di quei brani inseriti proviene proprio da un film del grande regista italiano. Afferma inoltre innamorato di Cinecittà, che aveva avuto modo di conoscere bene durante le riprese di uno dei suoi primi film.

In Castello Cavalcanti si riconosce indubbiamente la mano e la cifra stilistica di Wes Anderson, regista di capolavori come Rushmore, I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Il treno per il Darjeeling, Fantastic Mr. Fox e Moonrise Kingdom anche se siamo lontani dallo stato di grazia che aveva raggiunto con il cortometraggio Hotel Chevalier. Il film è comunque godibile e padroneggiato con istrionismo dal bravo Jason Schwartzman, ormai divenuto l’alter ego del regista sullo schermo. Anderson dice di essere molto legato al maldestro pilota protagonista, tanto da ipotizzare la voglia di realizzare altri cortometraggi che lo vedano coinvolto in gare automobilistiche e relative piccole avventure in altre città in giro per il mondo, e Schwartzman naturalmente approva, dichiarandosi subito pronto ad imbarcarsi nell’impresa.

Roman Coppola si aggiunge nella conversazione rafforzando la dichiarazione d’amore verso il vecchio cinema italiano. I tre, incalzati dal pubblico che reclama una loro considerazione sul nostro cinema più recente, nominano anche autori contemporanei come Sorrentino, Garrone, Guadagnino e Moretti.

Wes Anderson si lascia andare inoltre in qualche piccola anticipazione del suo nuovo film The Grand Budapest Hotel, la storia di un portiere di un lussuoso hotel nel cuore della vecchia europa negli anni trenta, girato in Germania e in Polonia e ricco di suggestioni musicali provenienti dai paesi dell’est, che saranno magicamente orchestrate nella colonna sonora da Alexandre Desplat, già suo collaboratore nel precedente Moonrise Kingdom.

Anderson, Schwartzman e Coppola rispondono poi a numerose domande del pubblico, spaziando dal cinema in 3D all’animazione e ai film per ragazzi, dal lavoro sullo script a quattro mani alla ipotetica quanto improbabile collaborazione con Sofia Coppola, riguardo alla quale Anderson si defila elegantemente dicendo che lei è autosufficiente e non si sognerebbe mai di chiedere collaborazione a lui.

Castello Cavalcanti è visibile sulla pagina youtube di Prada.

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