Il Padre d’Italia, l’incontro con il regista Fabio Mollo e gli interpreti Luca Marinelli e Isabella Ragonese

Il Padre d’Italia

Si è svolto a Roma l’incontro di presentazione de Il Padre d’Italia, secondo film di Fabio Mollo, nelle sale italiane dal prossimo 9 marzo. Luca Marinelli e Isabella Ragonese sono Paolo e Mia, due trentenni protagonisti di un incontro casuale che li porta ad affrontare insieme un viaggio da nord a sud d’Italia, ma anche un percorso di crescita esistenziale, in cui si confrontano con la genitorialità e con l’amore.

 

Come affronta qui il tema della paternità, presente anche nel suo primo film?

Fabio Mollo: “In precedenza avevo provato a raccontarlo dal punto di vista dei figli, qui l’ho fatto dal punto di vista del genitore. Per me era importante raccontare il momento delicato in cui la mia generazione smette di essere figlia e prova a diventare genitrice, nonostante la sua precarietà economica, ma anche emotiva. Paolo e Mia sono entrambi precari: lui vive un po’ in disparte, come non fosse degno di essere felice. Lei, al contrario, è un esplosione di vitalità e felicità. Quando quest’esplosione lo investe, Paolo si lascia contagiare e trascinare in un viaggio che lo porta a confrontarsi col tema della paternità, da lui rimosso perché lo considerava contro natura in quanto omosessuale, e che grazie a questo viaggio riesce ad elaborare”. “Volevamo raccontare una storia d’amore che ha poco a che fare con la sessualità, l’amore di un genitore che non necessariamente ha a che vedere con la genetica, un amore così puro e forte che supera barriere e limiti, senza mai giudicare i personaggi”. 

Ha sempre pensato a Marinelli e Ragonese nei panni di Paolo e Mia? Come hanno contribuito al film?

Mollo: “Ho sempre immaginato un film costruito su due attori, una storia molto raccolta, perciò volevo lavorare con due signori attori. Quello con Luca e Isabella è stato un lavoro lungo: quasi un anno prima di arrivare alle riprese. È stato fondamentale lavorare con loro alla messinscena quotidianamente”. “Ogni passaggio emotivo dei personaggi era sempre discusso, vissuto, cambiato se necessario”.

Il Padre d’Italia arriva al cinema il 9 marzo

Cosa vi ha spinto ad accettare il film e cosa spinge i vostri personaggi l’uno verso l’altro?

Isabella Ragonese: “Mia è un personaggio molto diverso, anche come energia, da quelli che ho interpretato finora. Soprattutto all’inizio è abbastanza disturbante, una sbandata senza regole. Mi attraeva il pericolo, ma mi faceva anche paura interpretarla. Trovo bellissimo che Mia e Paolo siano due estranei. A volte c’è un’intimità più forte con una persona sconosciuta che quando si è di fronte a legami familiari o di amicizia quotidiani. Loro si trovano davanti a una scelta e si riconoscono istintivamente, senza bisogno di spiegare”. “Il viaggio di Mia è nello scoprire la bellezza dell’animo di Paolo. Per questo lo sceglie. Mi piace pensare che  lei e Paolo siano gli angeli custodi l’uno dell’altra. L’amore che provano è prendersi cura di qualcuno”.

Luca Marinelli: “Ho letto la sceneggiatura e c’erano delle esplosioni emotive all’interno. Ricordo di essermi molto emozionato. Questa storia è tante cose, non solo l’omosessualità, la paternità. Questo tema, che fuori dall’Italia sembra una cosa normale, è invece nuovo per noi e penso sia importante cominciare a parlarne, senza puntare il dito verso nessuno. Trattare questo argomento senza eccessi – anche se spero che qualcuno si sia sentito un po’ scomodo – con grazia e con delicatezza, è la cosa più bella di tutto il film. Oltre a questo, però, c’è un discorso gigantesco sull’amore: verso se stessi, verso le persone, verso la vita. Paolo vede in Mia una parte della sua vita che non ha ancora percorso. Hanno entrambi paura e bisogno di qualcuno. Si riconoscono e si donano all’altro”.

La musica e le canzoni sono importanti nel film

Mollo: “Sì, ci abbiamo tenuto tantissimo. Mia è una cantante e volevamo che il suo mondo musicale fosse raccontato da lei, ma investisse anche il mondo di Paolo. Abbiamo fatto una ricerca estenuante di canzoni che potevano essere giuste per raccontare la storia e la generazione. Le performance canore di entrambi hanno reso il film ricco: quella di Luca in due momenti molto intimi, ma anche quella di There is a light that never goes out degli Smiths, che Isabella ha cantato live sul set”. “Da calabrese ho sentito subito il richiamo a Loredana Bertè. Nel film andiamo a Bagnara, la Bertè è di Bagnara, Paolo è appassionato della Bertè ed è come se Mia fosse un po’ la Bertè ai suoi occhi. L’intera colonna sonora poi è un richiamo agli anni ’80”.

Luca Marinelli e Isabella Ragonese sono i protagonisti de Il Padre d’Italia

C’è qualche film che l’ha ispirata?

Mollo:“Due grandi riferimenti sono Una giornata particolare di Ettore Scola, il film che mi ha fatto entrare al centro Sperimentale, e Il ladro di bambini di Gianni Amelio. Entrambi riecheggiano in questo lavoro, ma con un taglio europeo contemporaneo”. “Tra i film che abbiamo visto con Luca e Isabella, c’era poi Lorence anyways di Xavier Dolan, che ci ha molto emozionato, e abbiamo scelto di dare al film un po’ questo taglio”.

Il Padre d’Italia, prodotto da Bianca Film e Rai Cinema, sarà nelle sale dal 9 marzo.

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