Indivisibili 1

All’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia numero 73 ha fatto molto parlare di sé, dopo la presentazione alle Giornate degli Autori, eppure Indivisibili avrebbe probabilmente meritato un posto in Serie A per lottare fra i grandi del concorso ufficiale. Perché pur essendo un film “grezzo”, ruvido, contiene al suo interno un significato profondo, per nulla ordinario, come il suo stile e la sua concezione stilistica. Non a caso Edoardo De Angelis, che ha portato il film anche a Roma prima dell’uscita ufficiale al cinema prevista per il 29 settembre, è stato insignito del Premio Pasinetti 2016, un riconoscimento prestigioso assegnato sempre a Venezia dai Giornalisti Cinematografici SNGCI. Accanto a lui, in una casa Casa del Cinema avvolta dalla primavera nonostante l’avvicinarsi di Ottobre, le due protagoniste del film, Angela e Marianna Fontana. Ragazze appena diciottenni che sembrano già vissute, dal volto talmente “antico” da ricordare da vicino il più grande neorealismo italiano, piccole donne di oggi eppure d’altri tempi.

 

“Grazie per questa calorosa accoglienza” ha detto il regista fra gli applausi, “non ci aspettavamo un calore simile. Lo abbiamo ottenuto a Napoli come a Toronto, a Venezia come ora a Roma, segno che radicare fortemente un racconto come abbiamo fatto noi in una realtà specifica non significa ghettizzarlo, le emozioni al contrario sono universali.”

Indivisibili 1

Indivisibili racconta la storia di due gemelle siamesi legate dal destino e dalla volontà del padre, che in un certo qual modo “le sfrutta” come fenomeni da baraccone, portandole a cantare in giro per i più disparati eventi. Venire a scoprire che esiste il modo scientifico di essere separate senza troppe conseguenze porterà disequilibrio fra loro due e nell’intera famiglia. “Avevo letto un articolo sul New York Times, una giornalista aveva vissuto una settimana con delle gemelle siamesi. Mi colpiva il fatto che dovessero sempre dire ‘noi’ e non ‘io’, erano un’unica persona” ha detto lo sceneggiatore Nicola Guaglianone.

Un’unica persona intrappolata in due corpi attaccati uno all’altro, quelli di Angela e Marianna, intense sul grande schermo nonostante la loro prima volta e il loro “venire dalla strada”, nel senso che non hanno mai fatto questo mestiere in maniera professionale. “Siamo cresciute in maniera incredibile con questa esperienza, abbiamo capito quanto sia importante l’indipendenza”. A legare ulteriormente il loro carattere forte alla terra, ai paesaggi, le note inconfondibili di Enzo Avitabile, autore di una colonna sonora struggente, emozionante, creata usando botti di vino come percussioni. Un mix perfetto di sonorità arcaiche e immagini potenti, che potrete vedere al cinema dal prossimo 29 settembre – come ricordavamo sopra. Il film uscirà in 150 copie in tutta Italia.

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