francesco foti in TI SPOSO MA NON TROPPO 2piccolaFrancesco Foti è un attore di origine siciliana, ma che, per lavoro e per passione, ha girato l’intero stivale e non solo: da Catania a Milano, da Milano a Genova per poi tornare a Milano, un passaggio a New York per poi arrivare a Roma, dopo, chissà.

 

E’ un attore di teatro, cinema e televisione, ed è attualmente in sala con l’esordio alla regia dell’attore comico Gabriele Pignotta che lo ha diretto in Ti sposo ma non troppo, insieme anche a Vanessa Incontrada, nel quale interpreta il ruolo del fratello del protagonista.

Ci racconti come hai iniziato?

Devo dire che il caso ha sempre giocato un ruolo importante nelle mie scelte e nella mia fortuna, io sono molto appassionato, cerco di non fermarmi mai, quindi dopo essermi iscritto alla facoltà di Economia e Commercio, non potevo stare fermo e fare solo lo studente. Ho cercato qualcos’altro e la scelta è caduta su di un laboratorio di teatro. Dopo essermi reso conto che mi piaceva, mentre Economia mi piaceva molto meno, ho deciso di tentare di farne una professione e per questo mi sono spostato a Milano per frequentare l’Accademia Paolo Grassi.

Lì mi sono diplomato, e poi il caso ha lavorato ancora una volta per me: degli amici avevano inviato dei miei video di cabaret con i quali ho vinto a mia insaputa ben due concorsi. Ho fatto il vj per Videomusic, poi ho iniziato a collaborare con il gruppo dei Cavalli Marci (da cui da poco si erano allontanati Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu) e così sono arrivato anche a Colorado cafè.

Intanto iniziava anche la mia carriera nelle fiction, mentre al cinema ho avuto una parte in Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni e poi nel 2009 ho fatto più di un provino per Giuseppe Tornatore, che stava preparando Baaria, e alla fine ho avuto il ruolo di un capo di sezione di partito.

Francesco Foti 1Com’è stata l’esperienza sul set di Tornatore?

Lunghissima. Ricordo che le riprese sono durate molto, ma riconosco che anche Tornatore, come molti registi, si affida all’istinto dell’attore, ascolta, anche se ovviamente impone la sua visione della scena.

Ora invece sei il fratello di Gabriele Pignotta nel suo Ti sposo ma non troppo, una commedia romantica, com’è il tuo personaggio?

Giulio, il fratello del personaggio interpretato da Gabriele, Luca nel film, è un guascone, a cui piace la bella vita, le donne, è un piacione, ma tutto questo è anche legato a ciò che la vita gli ha riservato, che lo spettatore capisce solo a tre quarti di film, e da quel momento il suo personaggio ha uno spessore diverso, ogni azione ha un significato diverso.

E’ stato bello ragionare con Gabriele su come doveva essere il mio personaggio, nonostante sia al suo primo film come regista, è sempre stato molto deciso su come voleva le scene, c’è anche da dire che si è circondato di ottimi professionisti che lo hanno aiutato nelle questioni tecniche, e poi il clima sul set anche con Vanessa Incontrada era sempre rilassato.

Hai lavorato praticamente ovunque: cinema, radio, tv, teatro. Hai qualche preferenza?

Assolutamente, credo che sia necessario essere aperti e sperimentare. Ogni mezzo porta ad un miglioramento, ogni esperienza serve. Bisogna andare avanti e mettersi sempre alla prova, anche per questo a un certo punto ho deciso di partire e vivere a New York per un po’ di tempo. Da questa esperienza, ad esempio, è venuto fuori uno spettacolo teatrale: Nuiorc, Nuiorc che ho già portato in tournèe anche negli Stati Uniti e che tra poco riporterò in scena.

- Pubblicità -