La primavera della mia vita, la conferenza stampa del road movie di Colapesce Dimartino

Il film di Zavvo Nicolosi sarà al cinema per una proiezione speciale dal 20 febbraio al 23 febbraio.

La primavera della mia vita film conferenza stampa

Il duo canoro dopo il successo di Sanremo 2023 presenta alla stampa La primavera della mia vita. Il film diretto da Zavvo Nicolosi alla sua opera prima vede Lorenzo Urciullo (in arte Colapesce) e Antonio Di Martino (in arte Dimartino) alla sceneggiatura in quello che è un viaggio introspettivo ed estetico con al centro una Sicilia mai vista. Il racconto portato in scena è sicuramente un’opera che si basa molto sul racconto personale dei due cantanti e amici palermitani che trova uno sfogo nella pellicola. Il film uscirà dal 20 al 23 febbraio in sala per una proiezione speciale per Vision Distribution.

 

Come raccontano in conferenza stampa i protagonisti seguiti dal regista e dal gruppo di sceneggiatori, il film presenta moltissime inquadrature fisse, tutto a stacco e pochi movimenti di macchina. Lo stesso regista Zavvo Nicolosi si è espresso a riguardo: “Il cinema per me è una mania di controllo, non è solo una passione che deriva da una evasione dalla realtà. Nel film siamo come un dio per un tempo limitato e possiamo gestire quello che succede e per me che sono una persona ansiosa va benissimo”.

La primavera della mia vita, da Wim Wenders a David Byrne

Il regista ha parlato anche dei riferimenti registici a cui si è ispirato per La primavera della mia vita. In conferenza stampa si è sottolineata la vicinanza registica ad alcuni nomi come Yorgos Lanthimos, Wes Anderson. Ma c’è un film più di tutti che ha ispirato Nicolosi: “True stories di David Byrne, dal punto di vista sia visivo che anche come viene raccontato il territorio è uno dei punti fondamentali. Con il direttore della fotografia abbiamo fatto uno studio preciso. Abbiamo pensato al racconto del territorio che fa a volte Wim Wenders come in Paris, Texas. C’è anche tanta commedia, John Landis per me è il migliore nel genere. C’è anche molto cinema italiano di fine anni 70 inizio anni 80 come Non ci resta che piangere. Sia Antonio che Lorenzo seguono un po’ questa linea musicalmente”.

L’idea era nella mente del duo da molto tempo. La primavera della mia vita nasce durante la pandemia e trova il pieno supporto di Nicolosi fin da subito. L’ultimo componente ad unirsi alla banda è Michele Astori che come sceneggiatore ha avuto il compito di mettere insieme i pensieri del resto del gruppo. Principalmente però i protagonisti tendono a precisare che questo film si discosta da tutti gli altri progetti cinematografici incentrati sulla carriera dell’artista. “Questo film rende l’esperienza diversa rispetto ad altri progetti di altri cantanti che hanno voluto intraprendere un progetto cinematografico. Per quanto ci riguarda”, dice Lorenzo Urciullo, “Abbiamo avuto un controllo totale su tutto il film dalle sceneggiature alle musiche”.

Antonio continua: “L’idea è nata prima ancora di fare il disco. Volevamo scrivere un film e questo film è nato da una serie di note di cose che sono successe durante il tour che ci hanno divertito, alcune delle quali non sono finite nel film, che abbiamo scritto e conservato. Poi abbiamo contattato Zavvo e insieme abbiamo scritto il soggetto del film inserendo tutti gli elementi della mitologia. Inizialmente però nella nostra idea il road movie era diverso. Era nato come l’ultimo viaggio di Antonio con la sua vecchia auto che poi doveva essere rottamata. Michele è stato fondamentele per noi. Avevamo tante idee confuse e lui ci ha ordinato le idee, come arrivare a un determinato punto e perché.

La mitologia

La primavera della mia vita film conferenza

Durante la visione del film ci si imbatte nella storia della Sicilia, dalle sue radici. Una terra di conquista che raccoglie al suo interno una moltitudine di civiltà antiche. Sicuramente tra i riferimenti c’è anche quello alla Sicilia araba di cui parlano gli sceneggiatori: “La Sicilia araba è entrata naturalmente senza una scelta iniziale. Il lavoro che abbiamo fatto è stato quello di riuscire a riservare quello che era lo spirito del loro approccio ironico e malinconico alla vita. Il soggetto che hanno portato era abbastanza folle ma è stata una ventata di energia. Le opere prime sono quelle che regalano un po’ di incoscienza”.

Il tema della mitologia e anche un po’ della magia è centrale ne La primavera della mia vita e ognuno dei protagonisti prova a dire la sua. Per Lorenzo, la mitologia è più interessante della verità: “Noi siamo molto appassionati della mitologia. Nel film l’abbiamo disseminata un po’ questa passione. La storia dei giganti parte dalla leggenda dei Lestrigoni. Siamo convinti che la leggenda spesso è più interessante della verità. Anche l’Isola Cornuta parte da una storia vera, con questa farina che veniva impastata che dava allucinazioni”. Per Antonio questa mitologia risiede proprio nella narrazione della Sicilia e della sicilianità: “La Sicilia la storia è basata sul verosimile, non sul vero, nel senso che potrebbe anche esistere la teiera più grande dl mondo vicino Enna”. Anche per Zavvo Nicolosi la Sicilia è una terra dal pensiero magico: “La Sicilia è un posto dove attecchisce il pensiero magico. Molte persone credono a queste storie verosimili”.

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