Le Belve: intervista a Taylor Kitsch

E’ uno degli attori del momento, apparso in svariati ruoli da Batthleship a John Carter. In questo periodo torna al cinema con il nuovo atteso film di Oliver Stone, Le Belve. Ecco a voi l’intervista a Taylor Kitsch che ci parla del film e del lavoro con Oliver Stone.

 

Come sei venuto a conoscenza del progetto, avevi letto il libro da cui il film è tratto?

Ho letto il libro prima che fosse ufficiale il coinvolgimento di Oliver, anche se nell’aria giravano delle voci. Ho pensato: sarei disposto ad uccidere pur di interpretare questo ruolo. Quando ho scoperto che Oliver era ufficialmente il regista del progetto, era fatta. Sentivo che la parte mi sarebbe calzata a pennello

Parlaci un po’ del tuo personaggio..

Chon è esausto da sempre. Ha visto talmente tanto schifo in Afghanistan che la sua prima reazione è sempre la violenza. Ma quando è con Ben e O è una persona completamente diversa. Con loro abbassa la guardia, magari ride e scherza: cosa molto rara per Chon. Il suo unico scopo nella vita è quello di proteggere Ben e O, ed è disposto ad uccidere pur di farlo.

Come è stato essere diretti di Oliver Stone?

Oliver appartiene alla vecchia scuola. E’ molto concentrato sul lavoro, e lo ammiro molto. Mi è piaciuto il suo modo di fare dei break per discutere sulla scena e poi ripeterla. E’ molto efficace. Ma è bene essere sempre all’erta. Oliver nota ogni sfumatura, anche solo con uno sguardo. Ti chiede spiegazioni, facendoti mantenere sempre alta la concentrazione. Se si fa confusione, e capita ad ognuno di noi, te lo fa notare. Ma è altrettanto in grado di sottolineare quando la riprese è impressionante. Bisogna stare sempre all’erta per questo le prestazioni alla fine riescono bene.

Come ti sei preparato al ruolo?

Mi sono allenato con un SEAL prima di iniziare Le Belve. Lui si è aperto molto con me. Non mi ha solo insegnato a sparare con armi semiautomatiche, ma mi ha raccontato le sue avventure in Iraq ed in Afghanistan, e quelle dei suoi commilitoni. E’ stato davvero importante aver avuto quest’opportunità per poter meglio capire come effettivamente fosse Chon. Quel che mi ha colpito dei SEAL è che puoi tranquillamente incontrarli per strada senza renderti conto di chi siano. Ma se li vedi nel loro ambiente, sono impressionanti. Sono fortunato a poter considerare alcuni di loro degli amici.

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