Max Giusti incontra la stampa per Cattivissimo Me

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Giusti

 

Voce italiana di Gru, super cattivo protagonista di Cattivissimo Me, Max Giusti ha incontrato la stampa di settore questa mattina nella bella cornice dell’Hotel Eden. Dopo essersi sottoposto alle foto di rito con i suoi tirapiedi (nel film), i gialli minions, l’attore e presentatore televisivo e radiofonico ha risposto con garbo e simpatia alle domande dei giornalisti.

 

E’ buono o cattivo?

Che domande! Ho provato ad essere cattivo, ma non mi riesce nemmeno di alzare la voce con il mio cane, quando arrivano ospiti e voglio fare bella figura!

E’ il primo doppiaggio che fa?

altSi, a dire la verità mi ha chiamato la Universal e mi ha proposto tre possibili film ai quali prestare la voce, ed io ho scelto Cattivissimo Me perché mi è sembrato subito il più bello, non è un film comune pur avendo qualche stereotipo nei suo personaggi. Steve Carrell, nello versione originale, ha fatto un lavoro diverso, ha impostato un tipo di accento russo che da noi non avrebbe funzionato. Io mi sono ispirato ad un mio vicino, e a mio padre. E’ stato interessante anche perché ad un certo punto Gru cambia tono, e qui ho semplicemente fatto la parte di me stesso, infondo c’è un po’ di Gru in ognuno di noi. Il film mi ha aiutato, perché sto per diventare papà e per me è stata come una terapia. Lavorare ad un film per bambini è bello, ne esci più pulito. Questo cartone animato poi è molto moderno, Gru inquina, non rispetta le regole, ma poi da un bel messaggio che per un pubblico giovane è importantissimo, poi dietro a questo c’è il resto, le regole di mercato e gli incassi.

Si parla già di un sequel?

Si, ma non per merito mio, io sarei felice di rifarlo, e di prestare la voce a qualche minion magari, proponendo un po’ di voci conosciute al pubblico italiano.

Dopo aver visto il film cosa vorrebbe cambiare del suo lavoro?

Nulla, anche se l’ho visto una sola volta. Si può sempre migliorare ed io sono stato guidato benissimo. In tutta la mia carriera non ho mai accettato le definizioni, le etichette e sono stato anche criticato per questo, ma a me piace fare tante cose diverse, fare l’attore è come un gioco, ma sono anche consapevole che lo spettacolo è industria. Si può fare un lavoro di mediazione, alla radio ad esempio faccio quello che mi pare, il programma è mio, ma quando faccio tv devo stare più attento, è giusto nell’ottica degli ascolti.

Si riferisce alla censura?

La censura non la fa mai il diretto interessato, ma chi gli sta intorno per paura, io non ho mai avuto problemi anche quando lavoravo a Quelli che il calcio … e le sparavo grosse. Poi in Italia puoi dire quello che ti pare, soprattutto perché è facilissimo fare satira e spesso i portavoce dei politici sono più comici dei comici stessi. Io sono contro la censura, ma non ammetto chi prende di mira la sfera personale.

Che spettatore sei?

Non ricordo l’ultima volta che sono andato al cinema, ricordo però alcuni film. L’ultima vota che sono uscito dal cinema devastato dalle lacrime è stato con Million Dollar Baby (Clint Eastwood ndr), e il mio più divertente popcorn movie è stato Avatar. Mentre quando ho visto Acqua e Sapone di Verdone mi sono letteralmente innamorato di Natasha Hovey, andavo in giro per via del Corso sperando di incontrarla.

Hai mai scritto qualcosa per il cinema o la tv?

Ho scritto un soggetto al quale tengo tanto e che vorrei interpretare, non so se andrà in porto per cui non posso dire molto, però dico che è un fatto di cronaca, che riguarda la Sardegna e che è davvero una bella storia.

Oltre alla sua trasmissione radiofonica, ritroveremo Max Giusti in tv il prossimo anno in coppia con Frizzi per Attenti e quei due e poi con la prossima edizione di Affari Tuoi a febbraio.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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