Buried – Sepolto: recensione del film con Ryan Reynolds

Buried - Sepolto film

Arriva al cinema anche in Italia, il “caso” Buried – Sepolto, il thriller che sta facendo discutere la critica di mezzo mondo e con protagonista l’attore Ryan Reynolds.

 

In Buried – Sepolto Paul (Ryan Reynolds) si ritrova rinchiuso in una cassa di legno tre metri sottoterra con in tasca un cellulare, una matita e un accendino Zippo. Grazie a questi tre elementi, deve capire come è finito in quella cassa, per quale motivo e come fare a guidare i soccorritori fino a lui per poterlo liberare. Mentre i 90 minuti di aria a disposizione scorrono, mantenere la calma è sempre più difficile…

Questo è Buried – Sepolto, un film ansiogeno, angosciante, pieno di terrore, sofferenza e speranza che riesce per ben 94 minuti a tenere alta l’attenzione dello spettatore nonostante sia interamente girato dentro una cassa da morto con un solo attore….Beh sicuramente non è stato semplice per il regista Rodrigo Cortés girare il film in quelle condizioni, per le luci, per il posizionamento delle telecamere, ecc… ma di sicuro è stato molto più difficile per l’attore Ryan Reynolds che ha affermato che non si lamenterà più di un set dopo aver girato Buried….e c’è da crederci!!! Diciassette giorni di riprese, 25 scene al giorno chiuso in una bara sono cose che lasciano il segno!

Partendo dal presupposto che la grandezza di una storia non dipende dalla vastità di un paesaggio, dal numero di personaggi o dai production values, Cortés è riuscito a creare una storia davvero incredibile dove il senso di claustrofobia, la paura e l’ansia del protagonista vengono sin da subito mostrate e sentite. I primi cinque minuti di buio completo dove si sente solamente il respiro affannato di Paul danno inizio ad un crescendo di sensazioni che fino alla fine portano lo spettatore ad identificarsi totalmente con il protagonista….proprio per questo lo sconsiglierei a chi soffre di claustrofobia!!

La fotografia e il montaggio di Buried – Sepolto sono eccezionali, per non parlare della sceneggiatura scritta da Chris Sparling che, nonostante a volte tenda un po’ a dilungarsi in alcune telefonate, sicuramente farà del film un cult.

Ovviamente principale è l’attore Ryan Reynolds che, dopo aver recitato accanto alla bella Sandra Bullock in Ricatto d’Amore e in X-Men Le origini: Wolverine, ha raggiunto il suo massimo livello di espressività e bravura. In ogni singola scena riesce ad esprimere con impressionante realismo le emozioni che può provare un uomo sotterrato vivo. I movimenti della torcia, la voce modellata perfettamente, ogni movimento è stato ben studiato e Reynolds è riuscito nell’impresa.

Tutte le sue espressioni facciali, i suoi scatti d’ira e di paura, quell’ansia che nasce e cresce ad ogni telefonata e dalle varie sorprese disseminate lungo il film, il suo respiro sempre più pesante segnale della mancanza d’aria sono tutte ottimamente rappresentate da Reynolds.
Insomma un film che tiene svegli, sicuramente da vedere ma non da persone troppo sensibili né troppo ansiose. Tutto questo grazie al regista Cortés che con un budget praticamente pari a zero e con una sola location è riuscito a costruire un film che molti affermano sarà un cult, ma sopratutto grazie al fantastico Reynolds che riesce a coinvolgere lo spettatore per 94 minuti completamente solo dentro una cassa di legno!

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