Noi 4 conferenza stampa del film di Francesco Bruni

Noi 4Il cinema Barberini ha ospitato l’anteprima e la conferenza stampa di Noi 4, il nuovo film di Francesco Bruni meglio conosciuto come il regista di Scialla. In sala, alla fine della proiezione, arrivano per rispondere alle domande dei giornalisti il regista con gli attori protagonisti ed il produttore Beppe Caschetto.

 

Per Francesco Bruni: viste le tematiche affrontate in Noi 4, ovvero la famiglia ed il rapporto genitori/ figli, potrebbe quest’ultimo essere considerato una sorta di prolungamento di Scialla realizzato con altri mezzi?

FB: “Li considero, effettivamente, due film molto simili poiché entrambi si occupano dello stesso microcosmo, o meglio parlando di una metropoli com’è Roma, macrocosmo. E’ possibile ipotizzare che la scuola frequentata dal piccolo protagonista di Noi4, sia la stessa frequentata dal ragazzo di Scialla. Sono tematiche a me abbastanza care perchè prendono spunto da situazioni che mi riguardano da vicino o che riguardano le persone che conosco. L’idea di questo nuovo film mi è venuta pensando alla mia situazione familiare. Quando giunge il momento in cui i figli ormai grandi iniziano a prendere ognuno la propria strada, c’è come la sensazione che l’armonia che un tempo permeava la famiglia si stia rompendo. E’ in quel momento che senti il tuo ruolo perdere d’importanza e inizi a considerarti vecchio.”

Che criterio ha usato per scegliere gli interpreti di questi quattro personaggi?

FB: “Volevo degli attori che fossero credibili nel ruolo di una vera famiglia. L’idea alla base del racconto è anche quella di presentare un ritratto familiare che si discosti dalla visione troppo edulcorata o eccessivamente tragica che ha caratterizzato molti film con le stesse tematiche di Noi 4. Penso che il mio proposito sia riuscito molto bene soprattutto grazie al fatto che questi attori non schiacciano sotto il peso di una eccessiva notorietà i loro personaggi.

Agli attori: come ognuno di loro ha impostato il lavoro sul proprio personaggo?

Fabrizio Gifuni: Ho iniziato le riprese di Noi 4 dopo una settimana dalla conclusione di quelle de  Il capitale umano, film che ha tra i suoi sceneggiatori anche Francesco. Devo ammettere di essere stato davvero fortunato a poter interpretare due personaggi così differenti usciti dalla stessa penna! E soprattutto sono stato davvero entusiata di aver potuto recitare in una commedia dopo anni di incasellamento nel genere del dramma storico. Il mio personaggio è un cialtrone irresponsabile ma nonostante questo anche lui ha un aspetto positivo, ovvero quello di riuscire ad allegerire una situazione di per se complicata e stressante.”

Noi 4 filmKsenia Rappoport: “Ho conosciuto tante donne Lara sia in Russia che in Italia e devo ammettere che io per prima sono così, a volte divorata dall’ansia di dover rispettare gli impegni lavorativi ma anche di dover occuparmi della famiglia e dei figli. La vera difficoltà del ruolo è stata quella di dover interpretare una donna straniera che vive in Italia da circa 25 anni e che ha introiettato nel suo parlare anche espressioni dialettali romane.”

A Francesco Bruni: secondo lei a cosa è dovuto il fatto che nel cinema italiano sia proposta così di frequente una figura paterna eternamente affetta dalla sindrome di Peter Pan? In un certo senso era così anche il personaggio del padre inconsapevole in Scialla.

FB: “Considero quella dei padri eterni ragazzi un’evento epocale nella nostra società, una sorta di epidemia collettiva che colpisce il genere maschile, soprattutto di nazionalità italiana. Forse in parte ne sono affetto anch’io ma riesco a sublimare il Peter Pan che ho in me scrivendo questo genere di personaggi.”

Francesco Bruni, anche Noi 4 si può considerare un film che esalta la città di Roma?

FB: “Ho voluto raccontare Roma come la vivo io e forse molti altri, ovvero la città in grado di regalarti la grande bellezza ma anche la grande bruttezza, la visione dei meravigliosi monumenti e dei resti archeologici e lo stress,l’ansia, il caos del traffico urbano. Ho deciso di immergere i miei personaggi nella vera realtà urbana! E’ stato un po’ faticoso…ad esempio le persone che vedete nella scena alla stazione Termini, non sono comparse!”

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