Onda su onda: l’incontro con Rocco Papaleo e Alessandro Gassman

Conferenza stampa a suon di musica per Rocco Papaleo, che presenta così Onda su onda, la sua terza fatica, in uscita il 18 febbraio, dove è regista, sceneggiatore, musicista e attore. È affiancato, qui come nel film, dalla sua band – Francesco Accardo, Calogero Accardo, Arturo Valiante, Guerino Rondolone – oltre che dagli altri protagonisti: Alessandro Gassmann e Luz Cipriota. L’incontro, all’insegna dell’ironia, in un’atmosfera distesa, diventa a tratti un piccolo spettacolo.

 

Ci racconti l’incontro – scontro tra Gegè e Ruggero, due personaggi diversissimi

Rocco Papaleo: “Abbiamo contrapposto due personalità per poi farle diventare amiche, in modo che l’amicizia assumesse una specificità più forte. Avevo pensato per me il personaggio del cuoco, ma proseguendo nella costruzione della sceneggiatura abbiamo capito che l’ideale sarebbe stato farlo fare ad Alessandro, proprio perché era del tutto distante dall’aspetto che immaginavo per Ruggero. Mi piaceva che nei panni di quest’uomo sconfitto, auto emarginatosi dalla vita, ci fosse il corpo di un eroe, di un primo attore. Alessandro è straordinario nel film … devo ammetterlo, anche se mi mette un po’ in ombra…”.

Com’è Papaleo regista?

Alessandro Gassmann: “È un regista jazz, parte da una base solida di scrittura, poi è sempre molto attento. Onda su onda locandinaLe sue doti maggiori sono l’intelligenza e la voglia di ascoltare, che non tutti i registi hanno. Le cose che preferisco dei suoi film sono quelle apparentemente imperfette. Fa dell’imperfezione un valore aggiunto. Inoltre, con i film di Rocco faccio sempre dei bei viaggi in luoghi che non conoscevo. Credo che l’Uruguay fosse il posto ideale per raccontare questa storia: serviva un terreno neutrale dove queste due persone agli antipodi si potessero misurare”.

Nell’interpretare Ruggero, ha pensato a Novecento (il personaggio del testo omonimo di Alessandro Baricco ndr.)?

A.G.: “Non ci avevo pensato, ma in effetti ha ragione … Capito Rocco?

R.P.: “Ho capito, Alessandro, avrei glissato perché non volevo trovassero assonanze, che poi non ci mettono niente a dire che ho copiato!

Come ha influito a livello visivo e narrativo Montevideo?

R.P.: “Pensando a Montevideo, inseguivamo la suggestione dell’assonanza con la Basilicata: l’Uruguay è un luogo stretto tra due colossi, Brasile e Argentina, come la Basilicata lo è tra due più importanti regioni, ma avevamo anche la curiosità di scoprire il paese capace di esprimere un capo di stato come José Mujica, con le sue rivoluzionarie dichiarazioni. Quando ci siamo andati è scattata la vera folgorazione. Come autori, con Valter Lupo e Federica Pontremoli, vogliamo raccontare qualcosa di vero, ma anche onirico. Montevideo vi si presta benissimo: è un posto sospeso, molto vario, con un’architettura incoerente, perfetto per cercare di dare al film, anche attraverso la fotografia, un tono in bilico tra divertimento e poesia”.

Luz, conosceva il cinema di Rocco Papaleo?

Luz Cipriota: “Non avevo visto nessun suo film, ma penso sia stato meglio. L’ho conosciuto sapendone poco e mi sono sentita molto a mio agio, abbiamo avuto una buona connessione. Poi ho cominciato a vedere tutto ciò che aveva fatto”.

A.G. “… Ma ormai era troppo tardi …

R.P.: “Quando ho incontrato Luz è nata subito un’empatia, abbiamo subito suonato. Mi hanno colpito la sua umanità e musicalità. Le ho anche chiesto di cantare una canzone nel film, ma alla fine l’ho tagliata, perché era meglio di quella che canto io …”. Luz Cipriota esegue quindi, assieme alla band, il brano Librame.

Il film diventerà uno spettacolo teatrale?

R.P.: “Sì, con Valter Lupo abbiamo un’idea ogni tre anni e quindi la dobbiamo far fruttare, come il maiale. Facciamo un film, uno spettacolo teatrale, un disco e anche dei gadget …”.

Onda su Onda arriverà in sala dal 18 febbraio.

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