La prima impressione è di aver di
fronte un cast molto affiatato, impressione confermata dal regista
e dagli attori che dichiarano di essersi divertiti molto durante la
lavorazione del film e di aver creato una sincera
amicizia cameratesca. Enrico Brignano e Maurizio
Casagrandeaggiungono che l’alchimia tra gli attori ha reso facile
la loro prova, e inoltre che il regista li ha lasciati liberi di
esprimersi e di improvvisare: “E’ stato il loro compagno di
giochi”.
Arriva in sala il presidente della casa di produzione Medusa, Carlo
Rossella il quale prende parola per dire che questo film è una
cartolina straordinaria di SharmElSheick, località privilegiata
dagli italiani da molti anni a questa parte.
Ugo Fabrizio Giordani, ci spiega qual è l’origine del film :“La
crisi economica e gli improvvisi licenziamenti di questi anni che
hanno colpito molti miei amici, mi hanno fatto capire che l’Italia
sta vivendo un periodo di grande provvisorietà. La perdita di punti
di riferimento come, lavoro, pensioni, famiglia, è ormai un dato di
fatto. Ho voluto realizzare una commedia all’italiana che mettesse
alla berlina l’italiano medio che con la crisi si ritrova a vivere
nella precarietà e nell’incertezza economica. Brignano, Casagrande
e tutti gli altri interpreti simbolizzano coloro che pur di non
perdere i privilegi derivati da un buono stipendio, raggiungono i
più assurdi compromessi”.
Una commedia all’italiana, così la definisce il regista, nato come
assistente del grande Ettore Scola, e quindi affascinato da quei
film che riescono a farci sorridere su temi nobili, paure
esistenziali, come appunto la perdita del lavoro. “Il filmè un
omaggio agli Italiani che cercano lavoro e soprattutto ad Alberto
Sordi, interprete di ‘Una Vita Difficile’ di Risi, che quest’anno
avrebbe compiuto novanta anni”.
Qualcuno in sala provoca il cast
e il regista, definendo il film, appartenente alla tradizione del
cine-panettone: Enrico Brignano accoglie la provocazione
rispondendo in maniera seria e inequivocabile : “Non sono d’accordo
con queste sigle che non fanno altro che svilire la commedia.
Questo film non fa parte di quel genere; è una commedia che non è
volgare né futile. È leggera. Per antonomasia è inevitabile che
debba sguazzare nel divertente e nel comico”. Si lascia anche
sfuggire che non ha mai recitato in un cine-panettone e non crede
di volerlo mai fare, pur non disprezzando il genere.
Il regista completa il discorso, dicendo che si è ispirato a film
come “Il gaucho” di Dino Risi e spiegando che “è una commedia, non
un film comico, che tratta in maniera lieve un argomento serio: la
precarietà economica”.
Sharm El Sheikh: il cast e il regista raccontano il film
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