Sharm El Sheik: recensione del film

Sharm El Sheik

Fabio Romano (Enrico Brignano) è un venditore di polizze assicurative che rischia di perdere il lavoro quando il suo nuovo presidente, Saraceni (Giorgio Panariello), deve scegliere chi licenziare tra lui e il collega De Pascalis (Maurizio Casagrande). Il presidente è al momento in vacanza a Sharm El Sheik e i due assicuratori decidono di raggiungerlo, con l’obiettivo di parlargli, trascinando con sé mogli, figli e mamme con una certa passione per il gioco d’azzardo. Tra le varie peripezie che possono accadere a dei figli adolescenti in vacanza e a dei genitori un po’ distratti, Fabio dovrà decidere quali sono i valori a cui tiene veramente.

 

Evadere dallo stereotipo di cine-qualcosa, è questa la missione di Sharm El Sheik di Giordani, che tenta di richiamare la commedia all’italiana degli anni ’60 e ’70, dove il protagonista riusciva a cavarsela nonostante il destino avverso. La citazione del cinema di Dino Risi ed in particolare dei personaggi interpretati da Alberto Sordi non è solo ammiccata, ma annunciata, introdotta e riprodotta tale e quale; il film è Una vita difficile. Certa è la forza comica dei tre attori principali, con Panariello antagonista del duo Casagrande – Brignano, nel ruolo di un cattivo ritagliato sui “furbetti” che infestano spesso le cronache italiane. I tre sono supportati da due attrici (Cecilia Dazzi e Elena Russo) , che, nelle vesti di mogli degli assicuratori, riescono a riempire i vuoti presenti in altre parti della storia.

L’altro intento è quello di trattare temi drammatici in chiave di commedia; in realtà, non tutti i futuri disoccupati penserebbero di bruciare gli ultimi risparmi portando tutta la famiglia in una località balneare esotica per tentare di convincere il capo a non licenziarli, ma tant’è. La superficialità o l’ingenuità con cui vengono ritratti alcuni personaggi è a volte esagerata, così come il modo di affrontare alcuni temi, ad esempio la gravidanza in giovane età , quasi facendo finta che nessuno abbia realizzato un film come Juno, ma piuttosto ancorandosi ancora strettamente a Sapore di mare. Comunque sia, il film è onesto con se stesso e con il suo obiettivo finale: le volgarità sono quasi assenti, ed il cast sarà di sicuro richiamo visto che, oltre ai già citati, è composto dai giovanissimi attori provenienti dai film di Moccia e da Sergio Muñiz (quasi sempre in costume da bagno).

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