Woody Allen a Roma presenta To Rome with Love, con Penelope Cruz e Roberto Benigni

Una premiere mondiale prestigiosa quella che si è tenuta a Roma venerdì 13, un giorno sfortunato per gli americani superstiziosi, fortunatissimo (anche se bagnato) per tutto il cast americano del film di Woody Allen che ha presentato nella Capitale l’ultimo suo film: To Rome with Love.

 

Roma è una città esotica per noi americani” ha dichiarato Allen, che in compagnia di Penelope Cruz, Alec Baldwin, Jesse Eisenberg, il nostro Roberto Benigni e il nutritissimo cast italiano, ha presentato il film alla stampa. “Tutti gli americani hanno una buona immagine dell’Italia, per loro è una meta turistica, ha avuto un valore culturale incommensurabile nel corso degli anni, è facile viverci, è accogliente. Gli americani amano molto tutta l’Europa, ma credo che le grandi personalità italo americane da noi abbiano contribuito ad aumentare il loro amore per l’Italia.”

Roberto Benigni nel film interpreta Leopoldo, un uomo che si ritrova ad essere famoso a sua insaputa: “Ho letto la sceneggiatura in 10 minuti e ho detto si, quando ti ricapita di lavorare con Woody Allen? Lui ha quel tocco, quella leggerezza che rendono tutto migliore”. Smentita poi ufficialmente la notizia che voleva Allen in partenza per la Danimarca per girare il suo prossimo film: “Non ho mai detto di voler girare un film a Copenhagen, lì non ho parenti né amici, non ci andrò a breve, il mio prossimo film sarà girato negli USA, tra New York e San Francisco.”

-Il personaggio di Alec Baldwin sembra veramente scomparire ad un certo punto, cosa vuol dire?

W.A.: “IL suo non è un personaggio definito, può essere Jesse da giovane, o semplicemente una presenza fittizia. In realtà all’inizio del film è un turista, poi si è trasformato ed è diventato una cosa indefinita” Ma Baldwin lo interrompe: “L’unica cosa certa era che io pensavo di dover essere il personaggio sedotto da Penelope, invece sono rimasto molto deluso….ma ormai avevo accettato il ruolo! (ride)”. Ma le più belle parole sono venute dalla splendida Penelope Cruz, che si è dilungata in elogi sinceri verso il regista di Manhattan: “Adoro Woody, è sempre una sorpresa. E’ intelligente e divertente, mi piace guardarlo e ascoltarlo e segnarmi quello che dice così che io lo possa ricordare per tutta la vita. Con lui il tempo sul set è sempre troppo poco; con Vicky Christina Barcelona abbiamo avuto tre settimane che a me sono sembrate pochissime, non perde tempo e ha risposto a tutte le mie domande sul personaggio. E’ molto preciso ma allo stesso tempo se fai bene, non fa commenti e va avanti. Personalmente gli sarò sempre grata per aver avuto fiducia in me”. Anche il giovane Eisenberg  è sembrato estasiato da Allen: “E’ stato un grande onore – ha dichiarato – è un incredibile intrattenitore, ed è stato bello vedere come lavora con gli attori. Mi ha aperto la mente e gli occhi”.

-Come mai fa un film ogni anno?

W.A.: “E’ una distrazione, se sei coinvolto in un film non pensi ai problemi che hai e che non puoi risolvere, così ti distrai. E più sei concentrato nel film più non ci pensi, tanto la cosa peggiore che può succedere è che fai un film brutto, ma almeno non pensi alla tristezza della vita. Così non passo le giornate in un angolo a lamentarmi di quanto è brutta la vita.

-Dopo Scoop (2006), aveva dichiarato di non voler più apparire in un suo film, ora ci è ricascato?

W.A.: “Non è vero, sono semplicemente invecchiato e non ci sono molti ruoli per me, io non posso fare il giovane innamorato. Questo l’ho fatto perché potevo farlo”.

-Cosa pensa del doppiaggio nei film?

W.A.: “Noi americani non siamo abituati a vedere i film in doppiaggio, da noi ci sono i sotto titoli, ma devo dire che quello che ha fatto Oreste Lionello per me è davvero grandioso. Se sono così amato qui è anche perché lui mi ha reso accessibile a tutti, e ringrazio Leo Gullotta che mi ha doppiato in questo film, facendo un ottimo lavoro. Ma la verità su tutti i complimenti che mi vengono fatti è che quando un regista ha la possibilità di avere a disposizione un cast così allora tutto è facile. Si spende un po’ di tempo in più per il casting ma alla fine si lavora di meno sul set!”.

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