20 sigarette: recensione del film

20 sigarette film

20 sigarette é un film vero, potente e appassionante. Opera prima del regista Aureliano Amadei che in questo film si racconta e offre all’Italia una testimonianza indiscutibile dell’attentato accaduto a Nassirya il 12 novembre del 2003. Aureliano è un ventottenne anarchico e antimilitarista, assiduo frequentatore di centri sociali, che sogna di diventare attore e regista di documentari.

 

Un giorno riceve l’offerta di partire subito per l’Iraq come aiuto regista di Stefano Rolla per realizzare un film sulla missione di pace dei militari italiani. Aureliano decide su due piedi di partire; il governo, la Farnesina e i mezzi d’informazione assicuravano che la situazione in Iraq fosse tranquilla. In realtà, appena atterra con l’aereo militare in terra irachena, scopre che la situazione è stata sottovalutata in Italia.

Aureliano non fa in tempo a finire il suo amato pacchetto di sigarette, che si ritrova nel mezzo dell’attentato alla caserma dei Carabinieri italiani “Maestrale di Nassiriya” e diviene l’unico civile sopravvissuto alla strage, dove persero la vita 19 italiani.  20 sigarette è un film che ha la grandezza di non dare risposte: non ci vuole indottrinare e non è pretenzioso. Inevitabilmente, però, (com’è solito accadere in Italia, per questo genere di film “scomodi”) ci sono state alcune polemiche prima dell’uscita del film, perché Aureliano ci racconta una verità storica, che nessun giornale, né autorità giudiziaria o politica, ci ha raccontato con autenticità prima d’ora.

20 Sigarette, il film sulla tragedia a Nassiriya

Riguardo alla tecnica del film, ciò che maggiormente risalta all’occhio dello spettatore è la grande verità delle immagini, per la maggior parte girato con la camera a mano, la quale permette uno straordinario effetto realistico, emotivo, che ricrea il movimento in soggettiva dell’interprete e aumenta la tensione e il coinvolgimento. La lunghissima soggettiva del protagonista durante l’attentato ci fa vivere, in prima persona, ciò che il regista Aureliano ha vissuto. Usa il piano sequenza per darci la sensazione reale della paura, dell’angoscia di morte. Vinicio Marchioni, alter ego del regista, è riuscito perfettamente nell’intento di Aureliano e i suoi versi di dolore estremo hanno reso ancora più reale e commovente la scena.

La scrittura di 20 sigarette è stata realizzata da Amadei e dal talentuoso Francesco Trento, co-autore anche del libro, dal quale è tratto il film, “Venti sigarette a Nassirya”, edito da Einaudi. Una scrittura semplice e interamente corrispondente al ricordo dell’unico civile sopravvissuto alla strage, che racconta con sincerità e nessun artificio la sua esperienza tragica, che gli cambiò per sempre la vita. Un’opera prima talmente apprezzata, da strappare al pubblico, un applauso di 14 minuti nel corso dell’ultima edizione del festival del cinema di Venezia.

Inoltre 20 sigarette, ha vinto la sezione “Controcampo Italiano.” Così la giuria, presieduta da Valerio Mastrandrea e composta da Susanna Nicchiarelli e Dario Edoardo Viganò, ha motivato la sua scelta: “La densità del racconto ha il ritmo di una verità che, oltre ogni pregiudizio, diviene personale storia in cui si intersecano, con intelligenza e non senza qualche venatura di ironia, gli elementi dell’esercizio di libertà. Libertà dal proprio vissuto per inseguire un sogno, libertà dai propri pregiudizi per incontrare le persone, libertà dal proprio dolore per non indurre lo spettatore a sguardi prestabiliti”.

Per di più, il film ha ricevuto la menzione speciale della giuria grazie all’interpretazione, che supera ogni aspettativa, di Vinicio Marchioni; tale è stata la motivazione: “per la prova d’attore con cui permette allo spettatore di vivere in prima persona la complessità emotiva della vicenda narrata, attraverso la combinazione di istinto e tecnica”. Il film, di Aureliano Amadei con Carolina Crescentini, Vinicio Marchioni, Giorgio Colangeli, Duccio Camerini, è uscito nelle sale italiane l’8 settembre, ed è distribuito da Cinecittà Luce e prodotto da R&C Produzioni in collaborazione con Rai Cinema.

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