I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio: recensione

I Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande tempio

I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio si presenta al pubblico internazionale come la nuova punta di diamante degli studi della Toei Animation che tentano di rinvigorire l’ormai storico franchise datato 1985, figlio del celebre manga di Masami Kurumada già idolatrato dai fan di tutto il mondo nella serie andata in onda fra il 1986 e il 1990. Cercando di trovare un labile compromesso fra la dura eredità dei precedenti quattro film di animazione e l’appeal commerciale dei video-giacatori di nuova generazione, Keiichi Sato realizza un prodotto che di fatto appare nulla più che una grande esperienza digitale destinata a catturare un pubblico under 14, lasciando però dell’amaro in bocca ai fan più maturi dell’universo cartaceo e videoludico.

 

La trama di I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio

In I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio in seguito alla tremenda Guerra Santa che ha sconvolto le forze divine del Bene e del Male dell’intero Universo, la piccola dea Athena viene mandata in salvo sulla Terra ancora neonata, in attesa che i suoi protettori, i Cavalieri dello Zodiaco, possano in 16 anni addestrasi a dovere per proteggere la loro preziosa padrona dalle insidie delle tenebre. Cresciuta come una normale adolescente sotto il nome fittizio di Saori Kido, la dea non ha alcuna conoscenza delle proprie origini, fino a quando viene tratta in salvo e costretta a prendere il suo posto nella nuova epica battaglia per la difesa della libertà dell’intero cosmo.

Una narrazione tutto sommato appetibile, con risvolti interessanti soprattutto nei rapporti fra dei e semi-umani, senza disdegnare la classica contrapposizione fra Bene e Male rappresentata in maniera più che stilizzata, quasi al limite del demenziale. Il tutto viene confezionato con uno stile grafico che non ha il coraggio di prendere le doverose distanze dal playstation-style di cui si imbeve fino al midollo, col risultato di ostentare un’alta definizione che cozza irrimediabilmente con una plasticità sorprendentemente un po’ datata, che sembra farci sprofondare in un gusto anni ’90 in cui Lara Croft riempiva le nostre primitive console con i suoi pochi poligoni di risoluzione.

I Cavalieri dello Zodiaco – La leggenda del Grande tempio senza troppe pretese se non quelle di sentirsi all’altezza di un racconto che ha vissuto ben altre glorie nel passato e che tenta di adeguarsi al nuovo universo telematico. Il nuovo film della Toei non sa trovare il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, dimostrando un fallito tentativo di adattarsi ai palati sempre più fini del pubblico multitasking.

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RASSEGNA PANORAMICA
Matteo Vergani
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Matteo Vergani
Laureato in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, studiato regia a indirizzo horror e fantasy presso l'Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Appassionato del cinema di genere e delle forme sperimentali, sviluppa un grande interesse per le pratiche di restauro audiovisivo, per il cinema muto e le correnti surrealiste, oltre che per la storia del cinema, della radio e della televisione.
cavalieri-dello-zodiaco-la-leggenda-del-grande-tempio-recensioneI Cavalieri dello Zodiaco - La leggenda del Grande tempio senza troppe pretese se non quelle di sentirsi all’altezza di un racconto che ha vissuto ben altre glorie nel passato e che tenta di adeguarsi al nuovo universo telematico.