City Island: recensione del film con Andy Garcia

City Island

A City Island, una piccola isoletta di pescatori al largo del Bronx, vivono i Rizzo, una famiglia sull’orlo di una crisi di nervi in cui mentirsi a vicenda sembra ormai normalità. Quando Vince, il capofamiglia e guardia carceraria, prenderà in affido un misterioso e giovane “ospite” della prigione in cui lavora, si capirà subito che questo è il suo segreto più grande. Per i Rizzo la vita sarà destinata a cambiare.

 

Un’isola di un miglio quadrato, separata dal Bronx solo da un ponte di pochi chilometri ma che, rispetto al Bronx, appare come un piccolo paradiso nascosto. A City Island ci sono coloro che vi risiedono ma che arrivano da fuori, i “mangiacozze” e coloro che a City Island ci sono nati e cresciuti e così i loro padri e i loro nonni, costoro sono i “cavavongole”. Vincent Rizzo (Andy Garcia) appartiene alla seconda categoria e qui a City Island vive con la bella moglie Joyce (Julianna Margulies) e i due figli: Vivian (Dominique Garcia-Lorido) e il più piccolo, Vince Jr (Ezra Miller). Guardia carceraria, Vince teme al punto le sfuriate della moglie da nasconderle la passione per la recitazione, così le serate in accademia teatrale diventano partite a poker con gli amici. Mentre Joyce sospetta una relazione clandestina, la figlia Vivian torna dal college per le vacanze nascondendo di lavorare in un night; la lap-dance è l’unico modo per potersi pagare il semestre dopo aver perso la borsa di studio. Il piccolo Vince jr cela dietro uno stupido e pesante sarcasmo le proprie e segrete ossessioni per le ragazze obese.

Ma il segreto più grande e lontano, per Vince, riaffiora in superficie quando nelle celle della prigione, in cui trascina le sue giornate, appare un silenzioso e giovane rapinatore di macchine che Vince in base ai dati in suo possesso riconosce come il figlio illegittimo avuto anni prima. Avendone l’occasione, Vince prende in affido il ragazzo, Tony (Steven Strait), a cui nasconde il loro legame, ed è così che nel mese da scontare sarà ospite a casa sua con la sua famiglia. Il giovane ospite avrà modo di osservare e capire, in poco tempo, i segreti, le paure e l’incapacità a comunicare regnante nella casa, entrando suo malgrado nel valzer di equivoci e situazioni farsesche che coinvolgeranno tutti, ma al contempo risultandone la soluzione.

City Island, il film

City Island, un film di Raymond de Felitta, spinge a riflettere sulle difficoltà odierne e quotidiane a comunicare con le persone care e a noi vicine. Le paure nascoste, le ansie segrete e il timore di svelarsi per come e chi si è dentro che ci conduce immancabilmente verso la solitudine, la menzogna ed inevitabilmente verso il rifiuto di chi ci circonda. Un film a volte eccessivamente teatrale e retorico forse ma sicuramente piacevole e scorrevole dove non manca ironia e qualche risata. Andy Garcia appare un po’ appesantito rispetto al passato ma è da apprezzare nella parte di un timido e impacciato marito e padre sconclusionato. Da vedere, senza farsi eccessive aspettative.

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Redazione
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city-islandCity Island, un film di Raymond de Felitta, spinge a riflettere sulle difficoltà odierne e quotidiane a comunicare con le persone care e a noi vicine. Le paure nascoste, le ansie segrete e il timore di svelarsi per come e chi si è dentro che ci conduce immancabilmente verso la solitudine, la menzogna ed inevitabilmente verso il rifiuto di chi ci circonda.