Dark Harvest, recensione del film horror di David Slade

La proposta di Prime Video per quest'Halloween è un horror a metà tra le atmosfere di Stephen King e la cultura della violenza alla The Purge.

Dark Harvest (2023)

Halloween si avvicina e le piattaforme streaming aggiungono al loro catalogo nuovi film horror, per soddisfare la domanda degli spettatori. Proprio in questo contesto è arrivato su  Dark Harvest, tratto da un romanzo di Norman Partridge e diretto da David Slade, autore di successi passati come Hard Candy e 30 giorni di buio, oltre che del terzo capitolo della saga di Twilight, Eclipse. L’adattamento di Dark Harvest si presenta come una classica leggenda di Halloween trasformata in film: in una cittadina in cui prolifera il male, ogni Halloween i giovani devono uccidere un mostro che emerge dai campi di grano. Una sorta di The Purge, dove tutti i ragazzi scendono in strada per uccidere impunemente la bestia. C’è massima violenza, morti cruente e gruppi di adolescenti pronti a morire uccidendo: la ricetta perfetta per Halloween, pur con difetti importanti nell’esecuzione.

 

Dark Harvest, la trama

In una città maledetta del Midwest, il raccolto annuale si trasforma in una brutale battaglia per la sopravvivenza. La notte di Halloween del 1963, Sawtooth Jack, un mostro leggendario e terrificante, emerge dai campi di grano e minaccia i giovani della città. Ma i ragazzi vengono avvertiti e si preparano a dare la caccia al mostro e a ucciderlo, prima che raggiunga la chiesa del villaggio e passi la mezzanotte. Il ragazzo che finisce per uccidere Jack Sawtooth diventa l’eroe della città e lui e la sua famiglia vengono ricompensati con una fantastica casa per i genitori e una Corvette per permettere al ragazzo di uscire e vedere il mondo, possibilità inedita all’interno di questa comunità chiusa in se stessa. Questa volta, però, c’è un problema. Richie, il fratello dell’ultimo vincitore, vuole partecipare alla Corsa, cosa che non gli è permessa perché le altre famiglie devono avere la possibilità di vincere il premio. Ma il nostro protagonista è determinato a uccidere il mostro, cosa che avrà conseguenze terribili e porterà alla luce segreti a lungo nascosti.

Un approccio suggestivo

Questo approccio originale, in cui i ragazzi sono incaricati di dare la caccia al mostro, è il punto di forza di un film che ricorda il The Purge di Blumhouse Productions. Tre giorni prima di Halloween, i ragazzi vengono chiusi nelle loro stanze, senza cibo né bevande, in modo da essere poco più che bestie selvagge quando si tratta di affrontare Jack Sawtooth. Questo porta a sequenze piuttosto violente, in quanto i ragazzi non hanno il controllo di se stessi e si attaccano l’un l’altro o saccheggiano i negozi di alimentari della città.

David Slade e lo sceneggiatore/produttore Michael Gilio affrontano in maniera suggestiva temi cliché del cinema horror come la città maledetta, la leggenda terrificante, la città da cui non si può uscire, la realtà nascosta dagli adulti e la sottomissione collettiva a “ciò che deve essere fatto”, cosa che viene sottolineata dal contesto temporale della storia, gli anni ’60, in cui il sogno americano era qualcosa a cui aspirare, ma sempre all’interno di un quadro ordinato. Per questo c’è anche una critica al maschilismo e al razzismo, personificata anche dal personaggio dell’unica ragazza (di colore) che vuole prendere parte alla Corsa e che sarà il principale sostegno di Richie nella sua missione. Il tutto senza dimenticare il fenomeno delle bande giovanili, così tipico dell’epoca, che viene rispecchiato alla perfezione.

Una scena di Dark Harvest

Tra coming-of-age e leggenda spettrale

Dark Harvest mette in scena una cultura di addestramento dei giovani alla violenza, riflessa nella sfilza di uccisioni implacabili disseminate lungo il film. È qui che gli elementi del coming-of-age prosperano e non hanno bisogno di ulteriori sviluppi: il tragico messaggio alla base della Corsa è che ogni famiglia sceglie di mandare i propri figli verso la morte potenziale per fare progressi nella società. Sono costretti a crescere e a fare cose che nessun adolescente dovrebbe fare.

Dark Harvest parte da premesse interessanti, proponendo un’interpretazione tutto sommato originale di un tema ben noto, ideale per una visione nel weekend di Halloween. Tuttavia, fatica a  bilanciare la trama della Corsa con alcune spiegazioni coerenti sul background della storia e dei suoi personaggi, non riuscendo a nascondere il suo basso budget e le sue pretese di essere qualcosa di più di quello che è. Con forte attinenza al materiale narrativo, Slade e Gilio non si allontanano dalle regole di base dell'”infestazione annuale”. Le rivelazioni della trama non sorprenderanno nessuno e i personaggi poco tratteggiati rendono gli eventi raccontati per lo più dimenticabili. Ciononostante, il film è realizzato in modo intelligente e ottiene risultati sufficienti con il gore, l’ambientazione di Halloween e il suo mostro, il che potrebbe rendere per un certo tipo di pubblico Dark Harvest una scelta adatta per questa stagione.

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