Era Ora: recensione del film con Edoardo Leo

Disponibile dal 16 marzo su Netflix, il remake del film australiano Come se non ci fosse un domani - Long Story Short che parla dell'importanza del tempo con un loop temporale dove un giorno, in realtà, è un anno di vita.

era ora recensione

Vi è mai capitato di provare la sensazione che il tempo passi più veloce di quello che sembra? Questo è quello che succede a Dante il personaggio principale nel film Era Ora, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2022 e ora disponibile in streaming su Netflix. Questa commedia romantica è un remake dell’australiano Come se non ci fosse un domani – Long Story Short, del 2021 e diretto da Josh Lawson con per protagonista il britannico Rafe Spall. Questo adattamento per la regia di Alessandro Aranadio non vuole essere solo un semplice rifacimento dell’originale ma una versione italiana, che punta sul talento dell’attore romano Edoardo Leo, che torna a farsi dirigere dal regista dopo il successo dellla commedia del 2018 Io c’è.

 

La trama di Era Ora

Dante e Alice (Barbara Ronchi) si sono conosciuti, per caso a causa di un bacio e uno scambio di persona, durante una Festa di Capodanno del 2008. Dopo due anni nel 2010 li ritroviamo fidanzati che convivono in una casa dove hanno appena traslocato da poco, piena ancora di scatoloni da disfare e con un bagno senza porta. Questo però non è un giorno qualunque per Dante, ma è il suo quarantesimo compleanno ma come ogni mattina è di fretta e deve correre in ufficio. Alice invece vive la giornata più tranquillamente, anche grazie alla fortuna di lavorare come illustratrice di libri, lei è decisamente la più sognatrice, una disegnatrice del suo destino e la più giocosa della coppia, tanto che per la sera organizza al compagno un festa a sorpresa con tutti i suoi amici. Dante la mattina dopo i festeggiamenti dei suoi 40 anni, si risveglia, un anno dopo, nel 2011 e scopre di essere bloccato in un loop temporale.

Il protagonista di Era Ora all’inizio non capisce, anzi pensa di vivere un episodio di precoce alzheimer, malattia che invece ha colpito e soffre il padre che vive in una casa di riposo. Dante si sente sperduto e soprattutto incapace di fermare questo strano gioco del destino che gli ha riservato. Intanto passano i giorni, anzi gli anni per lui, e si ritrova padre di una bellissima bambina che si chiama Galadriel, come l’elfa della Terra di Mezzo de Il Signore degli Anelli. Nel frattempo cambia il rapporto con la fidanzata Alice, i due dopo anche il tentativo di una terapia di coppia si lasciano e Dante si ritrova in un vortice senza una via di uscita. Ma per fortuna nulla è perduto, anche grazie alla sempre presente figura del miglior amico Valerio, il protagonista capisce gli sbagli e finalmente inizia a godersi la sua vita. Alla fine di Era Ora l’uomo riesce a ristabilire l’equilibrio temporale e la sua vera realtà cioè quella dell’amore per Alice e per sua figlia.

La casa di Dante e Alice

Dopo i mesi passati tra le mura di casa, in quel primo lockdown nella Primavera del 2020, abbiamo scoperto tutti l’importanza della nostra abitazione, anche come luogo che rispecchia noi come persone e il nostro essere interiore. Questo avviene anche in Era Ora, gli spettatori capiscono e forse anche prima del protagonista, che è cambiato qualcosa, che è passato del tempo proprio dall’arredamento dell’appartamento di Dante e Alice. Nei primi anni della convivenza la casa è piena di luce che entra dai finestroni sul giardino, è colorata e molto femminile, con l’arrivo di Galadriel appaiono anche i giochi e nel momento della separazione il salotto e la cucina si trasformano e diventano più funzionali, con mobili minimali e freddi che rispecchiano l’involuzione di Dante che vive solo e pensa solo al lavoro.

Era Ora come una favola contemporanea

Il quarto lungometraggio diretto da Alessandro Aranadio porta sullo schermo uno dei problemi della nostra società, il tempo che passa e non si riesce mai a trovare il momento per godersi lentamente e insieme qualcosa di bello, come ad esempio una semplice colazione. Dante è un uomo che rispecchia fedelmente le ossessioni contemporanee e come l’incomunicabilità in una coppia porta prima o poi ad una separazione anche se ci si ama veramente. Questo film possiede una parte fantasy, dosata molto bene da risultare uno dei punti di forza ma anche un vero omaggio alla commedia americana cult degli anni Novanta come Ricomincio da capo, dove il protagonista finiva, anche lui, in un circolo temporale.

Dante però non vive lo stesso giorno all’infinito, ma ogni giorno è un anno che va avanti, suo padre intanto muore, la figlia cresce e quindi deve sprigarsi e capire come risolvere l’incubo in cui è intrappolato. La recitazione di Edoardo Leo e Barbara Ronchi sono il punto fermo di un racconto ripetivo ma sempre mutevole, come i numerosi personaggi che ruotano intorno alla coppia durante i 109 minuti del racconto. Era Ora è una favola contemporanea, una commedia romantica che parla di sentimenti, dei rimorsi e del tempo, quello che passa come gli anni senza che c’è ne accorgiamo.

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Simona Tavola
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era-ora-recensione-del-film-con-edoardo-leoUna commedia romantica italiana che critica la nostrà società sempre di fretta e mostra come il tempo che si perde è davvero prezioso. Un film del regista Alessandro Aranadio che funziona grazie alla chimica tra i due protagonisti Dante e Alice, interpretati da Edoardo Leo e Barbara Ronchi.