Manchester by the Sea è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale e arriverà nelle sale italiane il 1 dicembre.
La perdita di una persona cara può indurci a non provare più alcun tipo di interesse nei confronti del mondo. Esiste allora un modo per continuare a vivere o – come spesso di usa dire quando ci travolgono tragedie del genere – a sopravvivere?
La risposta è no. Tutto quello che possiamo fare è semplicemente (e tristemente) andare avanti, imparare a convivere con una ferita che si riaprirà più e più volte, colpendoci sempre di sorpresa e riportando a galla quel dolore che impara a tacere, ma che in realtà non si placa mai.
Manchester by the Sea: trailer italiano del film con Casey Affleck
Questo è quello che Kenneth Lonergan ci racconta con delicatezza e grande coscienza nella sua terza creaturea cinematografica, Manchester by the Sea, dramma che si è già fatto strada in numerosi Festival di prestigio (inclusi il Sundance e il Toronto Film Festival). La pellicola racconta la storia di Lee Chandler, un idraulico di Boston che, dopo la morte del fratello maggiore, si vede costretto a tornare nella sua città natale, dove scopre di essere stato nominato tutore del nipote sedicenne. L’uomo, segnato da una tragica esperienza, si ritroverà a dover fare i conti con un passato dal quale non riesce a liberarsi.
Lonergan dimostra una maturità e una padronanza nell’utilizzo del mezzo cinematografico come espressione per raccontare il lutto e il suo superamento che si eleva al di sopra della media dei cineasti che già in passato avevano trattato un argomento così inflazionato (specie al cinema), costruendo un film che ha nel montaggio il suo maggior punto di forza: è infatti la narrazione alternata fra il presente e il passato della vita di Lee a far sì che lo spettatore riesca a entrare in empatia con la storia e con il suo protagonista, nonostante la pellicola risenta di alcuni momenti eccessivamente dilatati e di una lunghezza ingiustificata.
A vestire i panni di Lee troviamo uno straordinario Casey Affleck, perfetto nel catturare l’essenza del suo personaggio e nel restituire l’aspetto più schivo e tormentato di un uomo incapace di ricominciare perché schiacciato da un dolore che non riesce a superare. A fargli da spalla, una meravigliosa Michelle Williams che si conferma una controparte femminile intensa e – come è nel suo stile – molto calibrata.
Manchester by the Sea parla attraverso un’umanità disarmante (prendendosi i suoi tempi e senza mai utilizzare toni esasperati) di ferite indelebili che non spariranno mai, di persone divorate dalla solitudine e rese vulnerabili dal dolore, che perdono e si sforzano di andare avanti, di sopravvivere.