
Siamo in Australia, a Perth per la precisione, e il mondo sta per finire. La radio annuncia che entro 12 ore anche l’Oceania si sbuccerà come una arancia e la terra diventerà un unico globo di fuoco e, forse per la prima volta in un film, la popolazione si è arresa a questa fine. Ma cosa fai quando sai che quelle saranno le tue ultime ore di vita? Di reazioni ce ne sono tante e inquietanti. Le scopriamo attraverso gli occhi di James (Nathan Phillips) che si ritrova a percorrere le strade della sua città diretto verso la Festa della Fine del Mondo, dove la sua ragazza lo aspetta. Ma non è un percorso facile, le persone si lasciano andare ai loro istinti primordiali e come bestie uccidono e si suicidano per non vedere arrivare la fine. 
Vincitore del Premio della Critica a Melbourne International Film Festival e nella Selezione Ufficiale Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, arriva in Italia il primo lungometraggio del regista Zak Hilditch , These Final Hours – 12 ore alla fine, con Nathan Phillips, Angourie Rice, Jessica de Gouw, Kathryn Beck, Sarah Snook e Lynette Curran.
Hilditch sin dalla prima scena detta il ritmo del film, sincopato, angosciante, che cresce scena dopo scena in questa corsa che coinvolge in prima persona. Perché qui non si parla di alieni, asteroidi o strani fenomeni che fanno pensare “si vabbè, ma a noi non può succedere”. E’ uno scenario fantascientifico di un reale che fa quasi paura. Nathan Phillips regala un interpretazione fatta di sguardi e pensieri non detti, con un’aspetto fisico che lo eleva a super eroe del caso, ma con cui invece nasconde maldestramente tutte le sue fragilità. Sicuramente un talento da tenere d’occhio.
Una vera e propria esperienza cinematografica dal 20 Novembre al cinema.
