Protagonista del box office americano di queste settimane estive insieme a Deadpool & Wolverine, It Ends With Us – Siamo noi a dire basta (guarda il trailer) arriva anche nelle nostre sale dal 21 agosto, con Eagle Pictures e si presenta come un viaggio inaspettato e attuale nella vita di Lily Bloom, interpretata con grande naturalezza da Blake Lively, finalmente di nuovo sul grande schermo.
It Ends With Us – Siamo noi a dire basta, la trama
Basato sul romanzo del 2016 di Colleen Hoover (la sceneggiatura è di Christy Hall) e diretto da Justin Baldoni (che è uno dei co-protagonisti del film), It Ends With Us – Siamo noi a dire basta è la storia di Lily Bloom (Blake Lively) che incontriamo mentre torna a casa dalla madre, in occasione del funerale del padre. La donna però non sembra triste, o comunque non triste come una persona che ha appena perso il padre. Nei suoi occhi che vagano sui ricordi di un’adolescenza lontana, in quella casa che ha lasciato da tanto tempo, c’è più risentimento che tristezza e infatti non riesce a pronunciare l’elogio funebre come avrebbe dovuto.
Tornata a Boston, dove vive, Lily è pronta a realizzare il suo sogno, aprire un negozio di fiori, ma una sera fortunata, sul tetto di un palazzo lussuoso, incontra Rile Kincaid (Justin Baldoni), tenebroso e irresistibile, un neurochirurgo con gli occhi profondi e le idee chiare, non è il tipo da relazione seria, ma il divertimento gli piace. Ma Lily non è come le altre e Rile se ne accorgerà presto: l’uomo dà inizio a un lungo corteggiamento in cui sfida sia la protagonista che il pubblico a dimostrarsi all’altezza della situazione. Intanto, Lily comprato un vecchio negozio malconcio nel Back Bay, che ristruttura e trasforma in un negozio di fiori con un’estetica shabby-chic gotica. Assume Allysa (interpretata dalla sempre gradita Jenny Slate) e le due diventano migliori amiche. È qui che avviene il primo colpo di scena: Rile entra nel negozio, perché si scopre che è il fratello di Allysa. Così lui e Lily si riavvicinano e lei accetta, con molta cautela, di dargli una possibilità.
Avanti e indietro nel passato di Lily
Allo stesso tempo, la storia d’amore tra Lily e Rile è alternata a dei flashback di Lily a liceo (dove è interpretata da Isabela Ferrer, che si intona perfettamente a Lively). La vediamo iniziare una relazione romantica e molto tenera con Atlas (Alex Neustaedter), un compagno di classe che incontra quando lui occupa abusivamente un edificio abbandonato di fronte a casa di Lily. Atlas ha un ottimo motivo per essere andato via di casa e questo lo avvicina ancora di più a Lily. Ma a un certo punto ci si chiede: qual è il collegamento tra questa storia d’amore adolescenziale e quella che sta nascendo tra Lily e Rile? Fino a che, quando la relazione di Lily e Rile sembra andare a gonfie vele, in un ristorante di Boston, fa la sua comparsa Atlas. Cresciuto, arricchito da esperienze, che gestisce un ristorante tutto suo, l’ex adolescente senza tetto è diventato un adulto risolto e sereno, profondamente colpito dall’incontro con l’amore della sua giovinezza.
Il colpo di scena
A questo punto della storia, It Ends With Us – Siamo noi a dire basta compie la sua magia, perché nel momento in cui lo spettatore è stato trascinato nella storia d’amore di Lily e Rile, i cui interpreti mettono in scena una buona alchimia e una certa chimica dei corpi, l’arrivo dell’amore adolescenziale disturba gli equilibri: lo spettatore vorrebbe che Lily si riconnettesse con il vecchio amico, ma a quel punto Rile ha conquistato la sua fiducia! Questo vale ovviamente per chi non ha letto il romanzo e guarda il film con occhi vergini. Chi invece ha contribuito al successo del libro di Colleen Hoover sapeva benissimo cosa era in agguato dietro l’angolo.
Con un cambio di rotta e un colpo di scena sorprendente, It Ends With Us si rivela una storia di violenza domestica, traumi, sulla necessità e sulla responsabilità di salvarsi. Lily diventa quindi un simbolo non solo di sopravvivenza ma anche di equilibrio e giustizia. Quello che il film riesce a raccontare in maniera eccellente è il modo in cui ci si può liberare dalla violenza domestica pur rimanendo umani e comprensivi anche verso il proprio aguzzino. In un mondo perfetto, quanto proposto dal film è l’iter ideale di liberazione.
Il mondo irreale di It Ends With Us
Tuttavia non possiamo non sottolineare quanto il film sia uno spaccato di una fetta di società privilegiata che si può permettere di vivere di boutique di fiori e altre frivolezze, che sfoggia un guardaroba all’altezza delle star di Hollywood (Blake Lively ha raccontato che molti capi di Lily sono effettivamente suoi) e che il mondo reale è pieno di situazioni in cui la violenza domestica assume delle sfumature che la legano profondamente alla mentalità, alla condizione economica e scolastica, a una società che non è ancora arrivata nella modernità eppure esiste e resiste, imbastardita nella sua oscurità.
Al di là delle considerazioni doverose sulla messa in scena e sul privilegio che viene mostrato sullo schermo, It Ends With Us si fonda sulla dinamica accattivante della soap opera: si rivolge a un pubblico femminile, principalmente, è un concentrato di emozioni e sentimenti molto forti, soprattutto gestisce con sapienza e buon ritmo i colpi di scena. È un film diverso da quello che si poteva immaginare, è pur sempre una storia d’amore, ma racconta come si può imparare ad amare se stessi più di chi ci fa del male.
It Ends With Us - Siamo noi a dire basta
Sommario
Anche se la storia sembra ambientata in un mondo immaginario in cui il benessere e la ricchezza sembrano dati per scontati, It Ends With Us offre uno sguardo intelligente e inedito sulla violenza domestica, promuovendo un esempio virtuoso.