Joueurs: recensione del film con Stacy Martin

Joueurs

Selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2018, Joueurs (Treat Me Like Fire) è il debutto cinematografico di Marie Monge, giovane e promettente regista francese. Il film è una pura storia d’amore, che ha per interpreti principali l’attrice Stacy Martin, famosa per il ruolo di protagonista in Nymphomaniac di Lars Von Trier, e Tahar Rahim, celebre invece per il suo ruolo ne Il profeta, Jacques Audiard.

 

Quando Ella (Stacy Martin) incontra Abel (Tahar Rahim) la sua vita viene irreversibilmente sconvolta. Attratta in modo irresistibile dal modo di fare di lui, la giovane ragazza lo seguirà alla scoperta del mondo segreto del gioco d’azzardo di Parigi, dove soldi e adrenalina la fanno da padroni. La loro storia d’amore a sua volta diventa una scommessa, che evolve sempre più in una passione divorante.

È una vera e propria inversione dei ruoli quella che la regista sottopone ai suoi personaggi, assegnando il punto di vista principale alla protagonista femminile. Benché il film parli di dipendenza, in questo caso dal gioco d’azzardo, l’interesse è focalizzato su coloro che vivono accanto al dipendente. Attraverso gli occhi di Ella seguiamo infatti i vani e disperati tentativi di un’innocente ragazza che cerca in tutti i modi di salvare la sua storia d’amore. Assistiamo al suo cadere sempre più in un vortice che la allontana da tutto e tutti, ma proprio qui sta l’elemento che rende interessante il suo personaggio, salvandolo da una possibile banalizzazione.

Joueurs

Nel caso di questa storia è Ella la figura che si prende su di sé tutte le responsabilità, è consapevole di ciò che accade, scegliendo di addentrarsi nel pericoloso mondo di Abel e anzi dimostrandosi più in grado di lui nel gestirlo. Il personaggio di Stacy Martin risulta essere un vero e proprio catalizzatore di attenzioni e motore della narrazione. La brava attrice aggiunge poi del suo, riuscendo a far convivere in Ella fragilità e forza d’animo. Non da meno è il protagonista maschile, interpretato da un sempre bravo Tahar Rahim, che riesce a rendere umano un uomo prigioniero dei suoi vizi. L’attore non scade mai nel macchiettistico, ma dona al suo Abel una profondità d’animo che lo differenzia da tanti altri simili personaggi visti sullo schermo. Entrambi sono dei veri e propri giocatori, come suggerisce il titolo francese, pronti a mettere in palio ogni cosa, perfino sé stessi.

Joueurs affida inoltre molto della narrazione all’ambiente che circonda i suoi personaggi, al modo in cui questo viene fotografato. I due protagonisti vengono contrapposti per colori, luci, suoni, raccontandoci così molto più di quello che le parole comunicano. È un’idea l’ambientazione parlante, quella degli esterni metropolitani, che la regista riprende su sua ammissione da fonti di ispirazione quali Martin Scorsese e i fratelli Safdie, riadattandola alle luci e ai rumori di una Parigi cupa e violenta.

Come in ogni opera prima che si rispetti, questa non è esente da difetti. Alcuni risvolti narrativi poco convincenti rallentano il ritmo e l’attrattiva del film, ma la bravura degli interpreti e una regia solida rendono Joueurs un intrigante prodotto, che indaga gli effetti di un amore tormentato, che come un gioco trascina nel suo vortice fino a lasciare chi vi ha fatto parte privo di forze, costringendolo a ricominciare da zero una nuova esistenza.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
joueurs-recensioneCome in ogni opera prima che si rispetti, questa non è esente da difetti. Alcuni risvolti narrativi poco convincenti rallentano il ritmo e l’attrattiva del film, ma la bravura degli interpreti e una regia solida rendono Joueurs un intrigante prodotto che indaga gli effetti di un amore tormentato.