L’ora nera: recensione del film con Emile Hirsch

L'ora nera recensione film

E’ proprio vero che la fantascienza è in crisi. Nella fattispecie lo Sci-Fi vive uno dei momenti meno prolifici della sua storia, tant’è che è persino difficile individuarne il momento in cui ci si è resi conto che questo storico genere ha iniziato a non riuscire ad essere più originale, intenso. Insieme all’horror ha rappresentato quello spazio nel quale poter rappresentare le angosce dell’uomo, che difficilmente erano rappresentate altrove. L’ora nera è la storia di cinque giovani che si ritrovano a Mosca e che cercano di sopravvivere dopo un devastante attacco da parte degli alieni. Dopo aver superato indenni l’attacco iniziale nascondendosi sotto terra, i cinque emergono ai confini di una Mosca sempre più dominata dagli alieni. La città, un tempo piena di vita, è ormai priva di energia elettrica e di abitanti, se non per una forza di occupazione sconosciuta.

 

Per quanto l’idea di strani impulsi elettronici discesi dall’abisso dell’universo per sterminare il genere umano e privarlo di tutti i suoi preziosi minerali, potrebbe risultare interessante soprattutto dal punto di vista visivo, non può essere certo l’unica fonte di sostentamento di un film. Passati i primi dieci minuti, dove la sconvolgente comparsa di questi esseri spiazza un po’ tutto e tutti, vengono fuori i grossi limiti di L’ora nera che difficilmente incide per tematiche e per svolgimento.

Uno dei punti più deboli dell’opera è senza dubbio la scrittura, incapace di apportare un reale contributo alla vicenda. Nello specifico sono i dialoghi che sostengono debolmente la narrazione, molto spesso banali e retorici e altre volte fuori luogo  e troppo catastrofici.  Altra nota negativa è l’intreccio che in genere dovrebbe svolgere un ruolo importante ma che in questo caso è il primo a franare su se stesso. Per quanto L’ora nera sia dotato di una discreta regia ed un attore come Emile Hirsch non riesce a decollare, rimanendo ancorato a difetti che difficilmente sono superabili da una performance eccellente ed una regia incalzante. E se nella prima parte l’unico pregio era quello di una rappresentazione visiva interessante e coinvolgente, anche questo lato crolla quando viene rivelata la vera natura di questi esseri. Totalmente inadatto è il loro concept, poco aiutato anche da una ricostruzione grafica non delle migliori. Sono lontani anni luce gli straordinari  concept di Alien o La Cosa. Quello che rimane è un film che incide poco e che è incapace di regalare un vero contributo al genere.

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