Mud

Mud, animato dall’immane talento di Matthew McConaugheysiamo davanti ad un’ulteriore conferma della sua mostruosa bravura e classe – è quasi una creatura magica spuntata dal nulla e arenatasi per caso su un lembo di terra al centro del fiume Arkansas. In una sperduta cittadina di fiume dell’Arkansas due adolescenti, Ellis e Neckbone, sono in cerca  – com’è naturale – di stimoli e nuove avventure, quando si imbattono nella stranezza di una barca arenata su di un albero e del suo abitante ancora più peculiare, un uomo che si fa chiamare Mud.

 

Mud: tra avventura, crescita e scoperta

Già solo queste premesse non possono che portare indietro al cult di fine anni Ottanta di Rob Reiner Stand By Me, con il quale effettivamente Mud condivide lo stesso spirito di avventura, crescita e scoperta. Si tratta chiaramente di scoperte differenti, visto il gap di età tra i protagonisti dei due film: nonostante la violenza e la minaccia della morte facciano capolino in entrambe le pellicole “di formazione”, l’accento di Mud è spostato almeno in parte sull’aspetto dei primi tentennamenti amorosi. Ciò accade in particolare per Ellis/Tye Sheridan, visto che la figura di Neckbone/Jacob Lofland – pur ricordando fisicamente River Phoenix e di conseguenza i suoi ruoli “maturi” – tende a rimanere ancorata maggiormente all’infanzia, sotto l’egida della perturbante figura paterna del fratello interpretato da Michael Shannon.

Mud, fuoricasta incatalogabile, rappresenta un anello di congiunzione tra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti, visto che, pur essendo “grande”, preserva un giovanile insopprimibile idealismo, corredato da altruismo e coraggio, oltre ad un stile di vita arrangiato alla Huckleberry Finn. Nel corso dello sviluppo della storia, nel film si va intrecciando e ingrossando una componente più propriamente di genere, che rende l’insieme decisamente emozionante, appassionante, thrilling, senza perdere per questo in verosimiglianza.

Il casting più che perfetto, fotografia e location suggestive, una regia impeccabile e mai invadente, lo stile recitativo che riesce ad evitare di andare sopra le righe (grazie del resto ad un eccellente script intessuto di dialoghi semplici ma significativi), tutto contribuisce a rendere Mud un piccolo capolavoro imperdibile, oltre che già un cult indie già riconosciuto e apprezzato a livello internazionale.

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