Arriva al cinema Rapina a Stoccolma, scritto e diretto da Robert Budreau. Il film, con protagonisti Ethan Hawke, Noomi Rapace e Mark Strong, racconta della storia di una rapina alla Sveriges Kredit Bank di Stoccolma, nel 1973. Proprio da questo fatto di cronaca deriva l’espressione “sindrome di Stoccolma” ovvero un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che spinge chi è maltrattato da un aggressore a provare sentimenti positivi per l’aggressore stesso.

 

In Rapina a Stoccolma Ed è quello che accade nel film a Bianca (Noomi Rapace) che comincia a provare simpatia, o forse qualcosa di più, nei confronti di Lars Nystrom (Ethan Hawke), criminale appena evaso dal carcere e che prende in ostaggio lei, una sua collega e un cliente nella Banca centrale di Stoccolma. A loro si unirà anche Gunnar Sorensson (Mark Strong), come parte dell’accordo che Lars fa con la polizia locale. Sorensson è infatti il migliore amico e compagno di disavventure di Lars e i due cercano così di ricongiungersi per poter scappare in Francia.

Tratto dall’articolo del New Yorker che racconta il fatto di cronaca, il film di Budreau è una commedia amara, sopra le righe, gridata e sfacciata, dove a farla da padrone è un Hawke in overacting per tutto il tempo, con un risultato davvero poco gradevole, soprattutto trattandosi di un attore che ha sempre scelto con attenzione e cura i suoi ruoli. Fanno una figura migliore la Rapace e Strong, in ruoli che forse consentivano loro di non esagerare troppo con toni e gesti, e mantengono una recitazione più contenuta.

Per quanto riguarda i toni e la scrittura, il film si mantiene sul filo della commedia, con diversi momenti realmente comici, soprattutto legati allo svolgersi assurdo della vicenda, scivolando, consapevolmente (e giustamente diremmo), in parentesi drammatiche che sottolineano i momenti di svolta della vicenda.

La volontà di raccontare nei toni della farsa la storia vera risulta goffo in più di un punto e nonostante l’idea a monte poteva essere interessante da sviluppare, lo svolgimento del compito è svogliato, sia nella regia senza nessun guizzo particolare, che soprattutto nella direzione degli attori.

Rapina a Stoccolma, in sala dal 20 giugno, è distribuito da M2 Pictures.

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RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
rapina-a-stoccolmaLa volontà di raccontare nei toni della farsa la storia vera risulta goffo in più di un punto e nonostante l’idea a monte poteva essere interessante da sviluppare, lo svolgimento del compito è svogliato, sia nella regia senza nessun guizzo particolare, che soprattutto nella direzione degli attori.