Resistenza Naturale recensione del film di Jonathan Nossiter

Quattro storie di quattro vigneti italiani in Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Toscana, gestiti da diverse persone che hanno fatto la stessa scelta: “resistere” alle leggi internazionali sull’agricoltura e continuare a produrre dei vini “naturali”, contro il sistema politico-economico.

 

Jonathan Nossiter Resistenza NaturaleIl regista brasiliano-americano Jonathan Nossiter, che già aveva portato il vino sullo schermo dieci anni fa con Mondovino, confeziona qui un film che racconta una realtà, che al suo interno possiede esperienze di vita, idee, passione e cultura. Non è un documentario per conoscere il vino, i sistemi di coltivazione dell’uva o il numero dei vigneti presenti in Italia, ma è il racconto di alcune persone che hanno fatto una determinata scelta e per portarla avanti sono disposte a tutto, in nome del rispetto di una territorialità, della natura e della naturalità del prodotto. Una “resistenza naturale” appunto, che ha nel suo titolo l’essenza dell’ambiguità che vuole significare: resistere naturalmente, in senso scientifico, a quello che si oppone; e resistere naturalmente, come sinonimo di “ovviamente”, a quello che si oppone.

Quattro vigneti presi a modello, che rappresentano simbolicamente tutti quei vigneti dei contadini che hanno fatto una scelta del genere. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non si tratta di persone che decidono di “stare sulla terra” perché ignoranti e senza alternativa, ma per una precisa scelta, che la cultura può solo arricchire ulteriormente. E, come sottolinea anche Nossiter stesso, non siamo di fronte a gente anti-tecnologica, ma a persone che rispettano il passato, non perché vogliono viverci dentro, ma perché lo prendono a modello e tradizione, per attivare e raggiungere il progresso. Accanto a tutto questo trova spazio materiale di repertorio, da spezzoni di film italiani a documentari, ancora per mettere in risalto un passato come tradizione e da tenere in considerazione per il futuro. Nel film, è presente infatti Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, famosa soprattutto per i suoi restauri cinematografici.

Nossiter compie anche delle scelte registiche, tagli di montaggio, zoom, inquadrature diverse: quella che potrebbe apparire come una semplice chiacchierata, diventa un film a tutti gli effetti, che però non ha la volontà di documentare il più possibile, ma di mettere ancora le parole al centro, aprire gli occhi e creare un canale di confronto e discussione. L’interesse ed il fascino maggiori sono dati proprio dai suoi protagonisti, perché Resistenza Naturale racconta delle storie che, poi, sono delle vite.

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