La recensione del film d’Animazione La storia della principessa splendente di Isao Takahata.
Un vecchio tagliatore di bambù scorge una luce insolita
provenire da una gemma appena sbocciata. Vi scoprirà una minuscola
creatura, giunta sulla terra dalla luna, che il vecchio tagliatore,
insieme alla moglie, si preoccuperà di far crescere ed accudire.
Col passare degli anni questa bellissima creatura, Kaguya,
diventerà una splendida fanciulla dalle qualità straordinarie.
Portata nella capitale per essere introdotta nell’alta società,
Kaguya diviene immediatamente oggetto del desiderio di tutti i
principi del Giappone, sino ad arrivare all’Imperatore stesso. Ma
la vita in città, nel chiuso del suo palazzo, intristisce la bella
principessa che ogni giorno rimpiange la vita libera e felice che
aveva assaporato nei suoi primi anni di vita tra le montagne. E
intanto dalla luna…
La storia della principessa splendente è un lungo racconto dal forte carattere fiabesco
La storia della
principessa splendente è un lungo racconto dal forte
carattere fiabesco che trae le sue origini dall’antica tradizione
popolare giapponese. Il maestro Isao Takahata, guru
dell’animazione nipponica e autore e regista di grandissimi
successi del passato (Lupin
III e
Heidi) ha deciso di sviluppare un
progetto artistico molto particolare per questo suo film in cui si
proponessero tecniche d’animazione nuove e all’avanguardia e che
riuscissero a conferire all’immagine una percezione di movimento
completamente nuova. Il risultato tecnico è eccellente;
La storia della principessa splendente
impressiona proprio per la bellezza dei suoi disegni, dai quali
trasuda talento e lavoro artigianale, e per il movimento stesso che
i personaggi hanno in relazione allo sfondo, proprio quello che il
maestro cercava. La storia di Kaguya ci permette di entrare
nell’antico e misterioso mondo della tradizione giapponese: nella
prima parte con i suoi meravigliosi boschi di bambù, i suoi ciliegi
in fiore, la semplice ed arcaica vita degli uomini di montagna,
mentre nella seconda con i suoi splendidi palazzi, gli abiti di
seta e dai colori sgargianti, i rigidi rituali a cui le donne
d’alto rango dovevano sottostare. La storia è quella di una fiaba
dai numerosissimi spunti di riflessione, dai profondi messaggi
intrinsechi. La breve vita della principessa sulla nostra terra è
rappresentata come il percorso riconducibile all’esistenza di
ognuno: la vita ha il dovere di essere vissuta e apprezzata, i
dolori e le lacrime sono parte della vita stessa così come le gioie
e i momenti felici.
La storia della principessa
splendente non è un film adatto ad un pubblico troppo
giovane, sia per la profondità dei suoi contenuti che per i ritmi
non certo tambureggianti della sua narrazione. Un film intenso sì,
ma eccessivamente lungo e dispersivo in alcuni frangenti, una fiaba
richiede tempi più concisi, un evolversi più dinamico ed
essenziale. Indubbiamente il film colpisce per la sua delicatezza,
poesia e raffinatezza stilistica ma non diremmo il vero se
negassimo che in più di qualche occasione strappa, ahinoi, qualche
sbadiglio di troppo.
La storia della principessa splendente uscirà nelle sale come evento unico, i prossimi 3-4-5 novembre.