

Nel film in questione è passato un anno da quando Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello hanno sconfitto il malvagio Shredder e salvato la città di New York. Per loro però la vita continua a scorrere come ha sempre fatto: allenamenti, litigi tra fratelli, scorpacciate di pizza e qualche incurisone nel mondo della superficie sempre in clandestinità, dove la bella April, loro amica, continua la sua carriera di reporter. Per Vernon invece le cose sono cambiate, dal momento che si è attribuito il merito della sconfitta di Shredder ed è quindi, adesso, una celebrità. Il Clan del piede però non molla, e riorganizzatosi, cerca di portare a compimento un altro piano malvagio con nuovi alleati: i due sciocchi tirapiedi Rocksteady e Bebop, mutanti anche loro e ben noti al pubblico dei più grandi, e l’alieno Krang, un cervello malvagio, deciso a sfruttare i poteri della sua macchina da guerra, il Tecnodromo, per conquistare il pianeta. Alleati con un vigilante di nome Casey Jones, le Tartarughe si troveranno di fronte a un’altra epica battaglia ricca di azione, colpi di scena e divertimento.
Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra recensione del film con Megan Fox
David Green, chiaramente guidato dallo spirito di Michael Bay, ci consegna un enorme giocattolo di due ore che intrattiene il pubblico senza pretese artistiche fuori luogo. Tartarughe Ninja Fuori dall’Ombra è divertente e esilarante, conducendo un racconto di due ore senza annoiare lo spettatore, adattandosi ai palati più giovani ma anche a quelli dei nostalgici fan della serie animata anni ’80, a cui chiaramente si sono ispirati per i look dei personaggi, in particolare per i tirapiedi Rocksteady e Bebop.

Sistemando il fan service su Megan Fox, sempre importante ma meno centrale per la trama, il film si rivela un sincero regalo a chi vuole godere di intrattenimento puro e a chi si lascia trascinare dalla nostalgia.
