Arriva al cinema il film di Debra Granik, tratto dall’omonimo libro Un Gelido Inverno – Winter’s Bone scritto da Daniel Woodrell, un vero e proprio thriller naturalistico, dove al pari dei personaggi, è la natura a raccontare, nella sua selvaggia ostilità.
Un Gelido Inverno – Winter’s Bone, la trama
Ne Un Gelido Inverno La diciassettenne Ree cerca suo padre. La sua ‘missione’ però è molto pericolosa, poiché il padre è scomparso nel nulla dopo aver impegnato la casa di famiglia per potersi permettere la cauzione ed uscire di prigione. Con il rischio di rimanere senza casa, la ragazza, che bada da sola a due fratelli piccoli ed alla madre malata, si avventura nell’altopiano di Ozark, in mezzo ai boschi e al freddo, sfidando la riluttanza e l’omertà della gente, senza accettare compromessi e mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Un thriller naturalistico, dove al pari dei personaggi, è la natura a raccontare, nella sua selvaggia ostilità
La giovane protagonista Ree è interpretata dalla stupefacente Jennifer Lawrence che regala una performance asciutta ed essenziale, eppure estremamente drammatica e convincente. La giovane attrice che con questo ruolo gareggia come migliore attrice protagonista ai prossimi Oscar, si è fatta notare già in The Burning Plain con il quale a vinto a Venezia il premio Marcello Mastroianni come miglior attrice esordiente, e interpretando la giovane Ree Dolly ha dimostrato grande bravura, soprattutto per un ruolo così difficile: la ragazza infatti è cresciuta troppo in fretta, è una donna in miniatura che cerca di portare avanti la sua famiglia e ostinatamente si vuole distanziare da quel modo di criminalità che la circonda. Nonostante la sua repulsione per il suo ambiente, sarà costretta a calarvisi, sempre di più, fino a compiere il disperato gesto che porterà alla conclusione della vicenda.
Ma grande importanza ha in questo film la scelta registica di una donna, la Granik, che si rivela capace e scrupolosa, attenta e delicata soprattutto nei momenti più crudi della vicenda. L’orrore che Ree attraversa, la paura, la violenza ci vengono mostrati sempre a distanza, senza mai l’indugio su particolari macabri. È come se la regista volesse preservare lo spettatore dalla violenza che lo storia, quasi autonomamente esprime. Nel cast anche John Hawkes nel ruolo dello zio di Ree, Teardrop, un uomo duro e corrotto, che prenderà a cuore la causa della nipote, arrivando addirittura a rischiare in prima persona per difenderla ed aiutarla
Un mondo a se state, quello di Un Gelido Inverno, che vede il ruolo della donna tragicamente in primo piano: apparentemente relegata a ambasciatrice del potere dei clan detenuto dagli uomini, la donna è invece quella maggiormente capace di iniziativa, nel bene e nel male fattrice della vicenda.
Il titolo italiano, Un gelido inverno, perde ciò che di macabro e indicativo contiene il Winter’s Bone originale, e forse si rende più appetibile e sicuramente meno specifico per un pubblico che potrebbe anche essere ingannato dal nome e attirato in sala. Un oggetto strano questo film, che coinvolge senza sconvolgere raccontando un tragico spaccato di umanità.