Night Moves: recensione del film con Dakota Fanning

Night Moves

Dopo lo spinoso e attuale tema della violenza domestica sulle donne, il Festival di Venezia propone, in concorso, Night Moves, un altro film dal tema universale e attuale: la difesa dell’ambiente.

 

Protagonisti di Night Moves,  questa storia dai risvolti thriller sono tre ragazzi, con storie molto diverse alle spalle ma con in comune la grande passione per la difesa dell’ambiente e del Pianeta Terra. Harmon è un ex marine, che ha sviluppato, nella sua esperienza bellica, un particolare astio verso l’istituzione. Suo amico di vecchia data, Josh appartiene al ceto medio, lavora in una fattori biologica e il suo impegno sociale e ambientale è innato nella sua persona tanto da renderlo disposto a fare qualunque cosa. Ai due si unisce Dena, giovanissima signorina altolocata che si è allontanata dall’alta società in cui è cresciuta per cercare uno stile di vita più genuino e per perseguire le proprio cause.

Night Moves, il film

Nella storia, raccontataci dalla regista Kelly Reichardt, lo spettatore è catapultato in un racconto che fatica ad ingranare, rivelandosi solo a mezz’ora dall’inizio con maggiore chiarezza. I due protagonisti, imprigionati in ruoli così diversi dai loro consueti personaggi, faticano un poco ad entrare in parte, e se Dakota Fanning fa un po’ meglio di Jesse Eisenberg, quest’ultimo si limita a mettere su un’espressione spigolosa e un atteggiamento taciturno che disegna bene la personalità del personaggio ma non lo rappresenta.

Night Moves, caratterizzato appunto prevalentemente da movimenti e azioni notturne, è un film difficile da seguire, più per l’estrema lentezza del racconto che per una vera è propria bruttezza insita nella storia. L’elemento thrriller del film viene sacrificato nella ricerca di una suspance che è estenuante più che avvincente, penalizzando così tutta la storia.

Persentato in concorso alla 70esima edizione del Festival di Venezia, Night Moves annoia per i tempi del racconto rinunciando alla ghiotta possibilità di fare deuncia e sprecando così una preziosa occasione.

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