Siamo nei sobborghi di Los Angeles
quando Duke, un poliziotto apparentemente uguale a tanti colleghi,
prende da una borsa un topo morto (contenente marijuana) per
consegnarlo a un ragazzino che vuole solo fumare un po‘ di erba. Ci
sono svariati personaggi tra i clienti di Duke, compreso un collega
d‘ufficio, Sunshine, che aiuterà l‘amico poliziotto a risolvere una
questione con un uomo moribondo. Ma Duke e Sunshine non sono i soli
a sembrare poliziotti “atipici”, tra gli altri troviamo Renato, che
cerca di abbordare donne convocandole nel parcheggio della centrale
di polizia, e Rough, nero sfigurato che tenta una carriera
parallela da dj-producer.
Proprio con Rough il signor
Quentin Dupieux (lui che di lavoro ha sempre fatto
il dj-producer sotto il nome di Mr Oizo) ha il suo punto di
tangenza maggiore in questo Wrong Cops; è
al poliziotto nero infatti che il regista rivolge un’affermazione
tanto cruda quanto vera(e forse anche autoironica dato il modo in
cui Dupieux è arrivato alla fama): per avere successo devi avere un
95% di marketing e un 5% di talento.
Il regista gioca sul filo sottile di questa sentenza e costruisce una trama piena di assurdità, dove la meritocrazia è un miraggio e il nonsense è la regola, confezionando il tutto con una regia che si muove consapevolmente nel trash e nella serie B. La pellicola regge bene (e anche molto) nel primo tempo ma va calando nella seconda parte quando una certa ripetitività dell’azione e della battuta è stata assorbita dallo spettatore e la risata si trasforma in un flebile sorriso.
La martellante colonna sonora, misto di french ed electro house post Justice, contribuisce a non far abbassare mai il ritmo, fa da tramite alle vicende, risulta meno disturbante di quanto potrebbe sembrare in partenza e ne esce come un punto di forza, dimostrando un talento molteplice da parte di Dupieux-Oizo.
Il cast, composto per lo più da attori sconosciuti (eccezion fatta per le apparizioni di Marylin Manson, Eric Roberts e Kurt Fuller) annovera attori tutti discreti nei loro ruoli e alza Mark Burnham-Duke come icona principale del film, colui che più di tutti ha la faccia e l’atteggiamento da vero “poliziotto sbagliato”.
Wrong cops quindi ricorda inevitabilmente scuola di polizia più cattivo e volgare con una trama che funziona molto bene nella prima mezz’ora(quando vengono presentati i vari personaggi) ma che inizia a soffrire man mano che procede, ma tutto sommato i meno esigenti lo troveranno un film molto divertente.