
“Quello che avete visto è quello che abbiamo ricevuto, ho dovuto fare qualche scelta ma in proporzione è esattamente quello che c’è. Su 45mila non più di 3, 400 video avevano forti connotazioni sociali. Nei video ci sono tanti poveri, mentre non ci sono ricchi. Questa è una cosa interessante: come mai nessun professionista affermato ha sentito la necessità di mandare un proprio filmato?”
I video sono montati in ordine cronologico, dalla mezzanotte alla mezzanotte successiva del 26 ottobre 2013, e la struttura narrativa ‘oraria’ è stata realizzata mettendo insieme i filmati arrivati, tutti che rappresentano quotidianità spensierate o comuni, nonostante sia molto presente una dimensione di difficoltà che incombe su tutti e sull’Italia stessa.
“Se io fossi un politico italiano oggi – ha continuato Salvatores – sarei più colpito dalla quotidianità dei video che da certe discussioni o risse che vediamo in tv. Perchè la protesta sociale oggettiva e fondamentale è sotto gli occhi di tutti. La voglia di mantenere la dignità o di desideri che non siano solo quelli legati al cellulare nuovo, che passa attraverso queste persone semplici è bella, mi toccherebbe di più, mi sentirei responsabile, come mi sono sentito responsabile della scelta dei video e delle storie che ho deciso di raccontare. Sarebbero delle persone di cui dovrei occuparmi.”
