Luciana Littizzetto e Fabio Fazio e il doppiaggio con i Minions

In arrivo al cinema il prossimo 27 agosto, Minions racconta le avventure dei piccoli aiutanti dei malvagi prima che trovassero in Gru, protagonista di Cattivissimo Me, il padrone ideale da servire.

 

A doppiare il film per la versione italiana sono stati chiamati Luciana Littizzetto e Fabio Fazio. Ecco cosa hanno raccontato sull’esperienza  in sala di doppiaggio con Fiamma Izzo.

Scarlet Sterminator è la madre di tutte le cattive, icone di stile e determinazione. Mentre suo marito Herb è uno scienziato pazzo e un gran fustacchione. Intanto, siete sposati?


Fabio Fazio:
Si ci ha sposati Terrence Hill a Sanremo. 

Luciana Littizzetto: Adesso c’è il divorzio breve potremmo pensarci, comunque lui è innamoratissimo di me che sono spietata, perfida, cattiva feroce ma ho anche questa parte morbida e docile perché sono innamorata di lui che è mio marito ed è un cretino totale! Ma è quello che capita alle grandi donne di potere che hanno questa parte fragile che si innamorano facilmente di balenghi che non ti immagineresti mai… poi leggi tu il sotto testo….

Fabio tu hai fatto fatica a manifestare tutto il tuo amore?

F.F.: Quello è il lavoro, il professionismo…
L.L: … è fare finta.
F.F.: È fare finta, poi noi ormai siamo oltre.
L.L.: Noi battibecchiamo spesso ma nella vita normale non litighiamo.
F.F.: Ci vorrebbe pure…! Il film come avete capito è totalmente autobiografico per quanto riguarda Luciana, è la storia della sua vita.
L.L: Ma anche per te!
F.F.: Si per certi versi anche per me, io sto scontando una pena e i servizi sociali mi hanno affidato Luciana.
L.L: E poi non so se notate la fisicità di Fabio somiglia molto a quella di…
F.F.: Jon Hamm che ha doppiato…
L.L.: No a Herb che ha queste lunghissime gambe magre, un po’ senza culo e questo nasone!

Essere scelti per un personaggio dei cartoni animati aumenta la propria autostima o la mette in discussione?

F.F.: La aumenta enormemente, diventare voce di un cartone vuol dire che si finisce nell’immaginario dei bambini, ho due figli piccoli e lo confesso, l’ho fatto soprattutto per piacere a loro…
L.L.: … e guadagnare punti.
F.F.: E guadagnare punti e ho sempre desiderato avere questa possibilità, finire in un cartone animato significa, ora esagero, trascendere dall’aspetto umano, diventi più che umano, immortale, è una cosa meravigliosa. A noi a Sanremo hanno dedicato una volta una storia di Topolino, più di quello non c’è.
L.L: E ti da la possibilità di recitare di nuovo, io nasco come attrice…
F.F.: Chi, tu?
L.L: Si attrice e doppiatrice…
F.F.: Quando?
L.L.: Vedete la fatica?!? Si attrice di telenovela dove facevo i bambini maschi.
F.F.: Come Rita Pavone con Giamburrasca!
L.L.: (ride) Si uguale! Nella televisione non reciti, sei tu. Quindi l’idea di recitare ed essere diretta da Fiamma Izzo vuol dire essere portata per mano da una persona che sa tutto, ma è anche libera e talmente professionista, che ti fa fare quello che vuoi tu ma ti dice anche come puoi modificare e cambiare, che non è da tutti.

Luciana visto la tua esperienza, come se l’è cavata Fabio?

L.L.: Benissimo, si che è un cretino, ma lui ha iniziato facendo l’imitatore e questo vuol dire che ha una padronanza della voca pazzesca, tant’è che diventa la voce degli altri. Quindi per lui questo è stato il primo esperimento ma in realtà è una cosa che gli veniva abbastanza facile.
F.F.: Sei stata molto gentile… è stata un’esperienza molto divertente, la prima e forse anche l’ultima, ma Fiamma mi ha aiutato in tutto aldilà della direzione, gli aspetti tecnici, ma proprio nel trovare la voce adatta al personaggio, e farsi venire un’idea che per me era difficile. Luciana ha fatto qualunque cosa e infatti è arrivata lì e sembrava Sandra Bullock…
L.L.:… si stessa fisicità…
F.F.: A parte quello, la voce era sovrapposta e identica, io invece ho fatto togliere la voce originale perché mi distraeva…
L.L.: Perché tu sei uno straccia palle! No perché sei professionista, perché sei pignolo!

Avete lavorato insieme durante i turni di doppiaggio?

F.F.: No! No per carità questa è stata una clausola, stanze separate!
L.L.: Piste separate! Abbiamo cominciato con lui perché essendo alle prime armi ci è voluto molto più tempo, no?! Poi non voleva vedere me perché magari gli mettevo l’agitazione quindi il primo giorno ha fatto tutto lui da solo, ripetendo ossessivamente le cose perché sbagliava molto! Poi sono arrivata io e in un attimo…
F.F.: Come in montagna il primo che parte è quello più bravo perché deve tirare i compagni.
L.L.: Peccato che poi l’hai dovuta rifare per metà!
F.F.: No non è vero ci tenevo a rifarla… per me è stato tutto difficile, trovare lo studio! E capire se riuscivo a fare due cose insieme, vedere e parlare, e fare tutto prima dell’arrivo di Luciana… che era la cosa più importante.
L.L.: Io non l’ho visto mentre doppiava, mentre lui invece mi ha visto, e avrei voluto vederlo.
F.F.: Io ho impiegato un attimo!
L.L.: Lui sempre un attimo!

Se dovreste scegliere un cattivo da adorare, come fanno i Minions, chi scegliereste?

F.F.: Oggi ce l’hanno fatta spesso questa domanda, eppur essendo in due stanze diverse con gruppi diversi abbiamo detto lo stesso nome, per dire quanto siamo affini, il dittatore coreano.
L.L.: Kim Jong-un.
F.F.:
Il cattivo vero non puoi adorarlo, uno che fa un po’ ridere si. E lui è un po’ ridicolo, e potrebbe essere quello che oggi i Minions cercano, fisicamente gli assomiglia anche no?

L.L.: Si un enorme pinolo obeso.
F.F.: Un enorme Minions, anche perché con i cattivi veri non ci puoi né scherzare né esserci complice.

Secondo voi qual è il mix di successo di questo film?

F.F.: Hanno un linguaggio totalmente surreale, dicono una parola e quella assume un significato pazzesco!
L.L.: Cuccaraccia!
F.F.: (ride) Libertà assoluta, ecco sono liberi, c’è molta libertà nell’essere cattivi nel poter dire cose apparentemente senza senso e magari dire una parola e tutto il resto diventa inutile e quindi sconvolge l’ordirne logico delle cose, la cattiveria diventa bontà, fai il tifo per i cattivi è tutto uno sconvolgimento dell’ordine stabilito.
L.L.: Che poi funziona con i bambini piccoli, con quelli un po’ più grandi, con gli adolescenti e gli adulti. Hanno un pubblico pazzesco!

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