Festa di Roma 2015: Grandma recensione del film di Paul Weitz

Dal genio di Paul Weitz, che ha regalato al cinema prodotti come About a Boy o il culto generazionale American Pie, arriva Grandma, una commedia bitter-sweet, che pone con toni irriverenti e sfrontati importanti questioni etiche, raccontando un’odissea privata divertente ma anche profondamente dolorosa.

 

La 18enne Sage (Julia Garner) rimane incinta e decide di abortire. Per farlo ha ovviamente bisogno di soldi che non vuole chiedere alla madre (Marcia Gay Harden). Decide così di andare dalla nonna (Lily Tomlin), una poetessa di una certa fama ma adesso ridotta a uno stato di misantropico abbrutimento a causa della morte della sua compagna di una vita. Nonostante l’iniziale shock, la donna decide di aiutare la nipote a trovare i soldi necessari all’operazione. Comincia così un viaggio, l’Odissea di cui sopra, nei meandri dei ricordi, tra le tappe dolorose della vita di nonna Elle, attraverso le persone che la donna incontra.

grandma film 2Attraverso la briosa interpretazione della Tomlin, Weitz dà vita a un road movie avventuroso nel senso più intimo della parola. Ogni piega del passato della donna viene a galla con estrema naturalezza senza mai diventare uno “spiegone”. La sua storia si intreccia così con quella della giovane nipote, inconsapevole testimone di un percorso che finirà probabilmente per essere di redenzione e di rinascita per una donna che sembra aver sofferto molto ma che ha fatto anche tanto soffrire il prossimo. Non una vittima quindi, ma un essere umano con il suo carattere preciso, le sue esigenze e i suoi modi di fare.

Aborto, omosessualità, responsabilità, amore, famiglia sono argomenti presenti con prepotenza e chiarezza in un film che però non prende mai posizione, non giudica e si limita, con grande efficacia, a raccontare una storia di formazione per nonna e nipote.

Scopriamo un passato doloroso, difficile, ma sempre vissuto con grande consapevolezza e autonomia. Lontano da ogni forma di retorica, il finale ci fa sorridere e tutti, insieme alla misantropa Elle, ci avviamo verso casa, a piedi, con il cuore ancora un po’ pesante ma con il sorriso sulle labbra, perché, in fondo, non sappiamo cosa arriverà domani, ma può essere comunque una bella avventura scoprirlo.

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