La pioggia che non cade: recensione del film con gli Inverso

In La pioggia che non cade Carlo è voce, chitarra e pianoforte del gruppo Inverso, Vincenzo suona il basso, Mauro sta alla batteria, Simone alla fisarmonica, Enzo al sax e Anna al violoncello. La band si esibisce abitualmente nei locali di Roma e proprio durante un concerto viene notata da Luca, un produttore musicale: colpito dall’esibizione, si presenta ai ragazzi proponendo loro un incontro che li aiuterà ad entrare nel mondo della musica. Un sogno che si realizza? Il gruppo appare scettico, ma non può lasciarsi sfuggire un’occasione simile. Così, i ragazzi decidono di accettare e andare incontro all’appuntamento che potrebbe segnare la svolta della loro carriera musicale.

 

Una sceneggiatura vuota, fatta di dialoghi infantili e prevedibili – che non risparmiano neanche il finale di La pioggia che non cade –, sembra non evolversi mai veramente, accompagnata da una direzione degli attori pressoché inesistente. Nessuno si salva: gli Inverso, band pop folk romana realmente esistente, non sono degli attori professionisti e la loro genuinità non riesce a donare alla pellicola quel tocco di realismo che Calvise sembra ossessivamente ricercare; il resto degli attori non alza il livello recitativo complessivo, che resta molto basso per tutti gli 86 minuti di pellicola, arrivando in alcuni casi a sfiorare il limite della tolleranza. Come se non bastasse, il film presenta diversi buchi nella trama, che arrestano qualsiasi tipo di interesse nei confronti di quello che è (solo in apparenza) il motore vitale della storia, ossia la passione per la musica.

Ogni singolo momento che compone La pioggia che non cade è pervaso di banalità e pieno di cliché situazionali. Il risultato è un film artefatto, modesto nella regia, innaturale nella recitazione e superficiale nella sceneggiatura, che usa i tempi musicali e quelli sentimentali in maniera fin troppo standardizzata. Al cinema dal 19 Giugno, La pioggia che non cade si riduce ad essere la vetrina di un gruppo emergente che, al di là delle nulle capacità recitative, si rivela interessante sotto il profilo esclusivamente musicale.

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Stefano Terracina
Articolo precedentePlanes 2 Missione Antincendio: ecco la prima clip in originale del film
Articolo successivoMarnie di Alfred Hitchcock in edizione blu-ray
la-pioggia-che-non-cade-recensioneOgni singolo momento che compone La pioggia che non cade è pervaso di banalità e pieno di cliché situazionali. Il risultato è un film artefatto, modesto nella regia, innaturale nella recitazione e superficiale nella sceneggiatura, che usa i tempi musicali e quelli sentimentali in maniera fin troppo standardizzata.