Arriva anche in Italia, a distanza di pochi giorni dalla release americana, il nuovo sci-fi targato Joseph Kosinski, già regista di Tron Legacy, e qui in veste anche di produttore e sceneggiatore. Tom Cruise è il protagonista di Oblivion, evento cinematografico che da avvio alla stagione che porterà nelle sale i film “evento”, come oggi vengono chiamati i blockbuster.

 

Oblivion racconta la storia di Jack, ex soldato, l’ultimo sopravvissuto sulla Terra, devastata dalla guerra contro una razza aliena. Dopo aver ritrovato un’astronave distrutta, la storia dell’unica superstite al suo interno lo trascina in un’avventura che cambierà per sempre il loro destino. Jack mette in discussione tutto ciò che credeva di sapere sul suo mondo, sulla sua missione e su se stesso. In un inseguimento per terra, aria e spazio, Jack è costretto a un confronto con i suoi superiori per conoscere la verità.

Partendo da un costrutto semplice e lineare, che rientra alla perfezione in alcuni degli stilemi tipici del genere fantascienza, Oblivion inizia il suo racconto con il piede giusto, e man mano che la narrazione si evolve e la storia cresce con i personaggi, diventa qualcosa di molto più che un ennesimo rifacimento di un’epoca post-apocalittica. La storia si dimostra essere anche sorprendentemente originale, una componente che all’interno del genere risulta merce rara. Ma più che l’originalità in sé, di Oblivion colpisce il modo di raccontare di Joseph Kosinski, abile tessitore dietro la macchina da presa; è grazie ad una regia equilibrata e generosa che il regista riesce a dare un personalissimo contributo all’opera, a metà strada fra un approccio intimista e uno più commerciale, che rende il film un’opera in perfetto equilibrio fra spettacolarità  e ricerca personale. Tutta l’opera è inoltre permeata da un tacito omaggio al cinema di fantascienza, rendendo il film malinconico, ma anche confermando che il genere  è quello che di più ha saputo rappresentare le ossessioni e le paure dell’essere umano.

Oblivion

Di Oblivion colpisce il continuo contrasto fra gli scenari più classici e l’innovazione tecnologica futuristica e anche il richiamo a una messa in scena fantascientifica tipica degli anni 70’ e figlia di quel periodo artistico. Tutto questo, unito alla visione di Joseph Kosinski, produce un film ricco di scene spettacolari e sequenze suggestive che si alternano a momenti più distensivi e sospesi fra le spettacolari note degli M83, meritevoli di un grande elogio. Il  loro lavoro musicale, fatto di suoni metallici ed elettronici, ci catapulta immediatamente nell’epoca futuristica di Jack e rende tutta la storia molto più emozionante e suggestiva. Altro tassello importante della pellicola è senza dubbio il cast, impeccabile in ogni caratterizzazione, partendo dal protagonista assoluto Tom Cruise, sempre a suo agio nei panni dell’eroe. Al suo fianco troviamo le due protagoniste femminili Andrea Riseborough e Olga Kurylenko, brave e magnetiche, fino ad arrivare alla leggenda Morgan Freeman e al ‘televisivo’ Nikolaj Coster-Waldau.

Tutti questi aspetti rendono Oblivion un film che riporta freschezza e nuovi impulsi ad un genere che negli anni ha lasciato troppo la mano a sequel, prequel, che ha preferito batter forte su ferri che forse non erano più caldi (vedi lo stesso Tron: Legacy). In questo film  Kosinski riesce ad esprimersi al meglio, riscattandosi dalla sua opera prima.

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