Ted e Tami-Lynn decidono di sposarsi e cercare di avere un bambino. Per raggiungere questo scopo e per evidenti ragioni, Ted è costretto a chiedere prima al suo migliore amico John (Mark Whalberg) di donare il suo sperma, poi i due cercano di ottenere quello di un personaggio famoso. Nel frattempo, la corte del Connecticut decide che Ted non può avere figli in quanto oggetto e non persona. I due amici decidono quindi di imbarcarsi in una lotta per i diritti civili dell’orsacchiotto parlante.

Come nel primo film, la voce di Ted è dello stesso MacFarlane, che firma anche regia e sceneggiatura. La struttura è simile al precedente film, con un tentativo di spessore in più dato alla lotta per i diritti civili del giocattolo che più volte fa riferimento a quella degli afroamericani negli anni ’60. E di questi tempi è più che attuale, soprattutto negli Stati Uniti.
Molti sono anche i riferimenti alla cultura popolare americana: Tom Brady, eroe del football americano, Jimmy Kimmel, host di uno show serale molto popolare, il Saturday Night Live. Poi ci sono i riferimenti universali, alla cronaca, anche molto recente e alla cultura popolare in genere.

Per quanto riguarda la resa, il film è spassoso quanto ci si aspetta, con battute non sempre semplicemente sopra le righe. Non si può che parteggiare per il pessimo esempio che è Ted.
Ma questo non può essere un impedimento al suo desiderio di essere riconosciuto come essere umano. Easter egg in coda ai titoli di coda, conviene quindi restare seduti in sala. Il film esce in contemporanea mondiale il 25 Giugno.

