1921 – il mistero di Rookford: recensione del film con Rebecca Hall

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Un po’ come accade quando si parla di morte e visioni senza riuscire a non pensare a Il sesto senso, 1921 – Il mistero di Rookford richiama, per certi versi, molti di quei film che hanno segnato profondamente il sottogenere della ghost story. Quando si affronta una storia di fantasmi ambientata in una spettrale villa di campagna circondata da uno sterminato giardino, è inevitabile pensare a pellicole come The Others o, più recentemente, The Orphanage.

Ambientato nell’Inghilterra del 1921, alla fine della Prima Guerra Mondiale, 1921 – Il mistero di Rookford racconta la storia di Florence, una donna estremamente razionale e scettica che viene chiamata in una scuola di campagna per indagare su un crimine inspiegabile. Un ragazzo è morto e alcune fotografie successive al decesso mostrano, sullo sfondo, una figura sfocata e misteriosa. I ragazzi della scuola parlano di presunte apparizioni di un fantasma. Quando Florence crede di aver confutato ogni teoria soprannaturale, si troverà invece faccia a faccia con una creatura che metterà in crisi tutte le sue certezze razionali.

Un thriller soprannaturale tra atmosfere gotiche e inquietudine

1921 – il mistero di Rookford

Pur rimanendo un gradino sotto a The Orphanage e nonostante il tema già ampiamente esplorato, il film segna un buon esordio nel cinema di Nick Murphy, che riesce a raccontare una storia a tratti originale, senza rinunciare a richiami formali e tematici ad altre opere del genere. Questo risultato si deve anche a una sceneggiatura non perfetta per intreccio, ma interessante per dettagli e piccoli espedienti narrativi con cui accompagna lo spettatore attraverso gli eventi.

Se a questo si aggiunge la bravura del cast femminile, il giudizio complessivo non può che essere positivo. Su tutte spicca la straordinaria Rebecca Hall, che conferma il suo talento sobrio e raffinato, regalandoci un personaggio che si muove con eleganza in una cornice colma di dolore e inquietudine.

La sua interpretazione ha quella sottigliezza e profondità che rendono credibili anche gli elementi soprannaturali con cui viene in contatto. Al suo fianco troviamo Imelda Staunton, volto noto ai fan di Harry Potter, che con il suo carisma e la sua espressività arricchisce ulteriormente il cast. A completare il quadro, la poetica partitura di Daniel Pemberton, capace di donare al film ulteriore profondità emotiva: l’uso insistito del violino accompagna infatti la sofferenza dei personaggi e amplifica la dimensione perturbante dell’ambiente in cui si muovono, la casa, luogo privilegiato dell’horror, come insegna anche Invasati di Robert Wise.

L’unico limite del film è rappresentato dalla prima parte, che fatica a trovare il giusto ritmo per costruire la suspense. Fortunatamente, la narrazione prende presto vigore e riesce a restituire quell’azione necessaria a mantenere il film sui binari del thriller soprannaturale. Gli spettatori più avvezzi al genere troveranno in 1921 – Il mistero di Rookford un discreto thriller, con sprazzi efficaci di orrore.

1921 – Il mistero di Rookford
3.5

Sommario

1921 – Il mistero di Rookford è un thriller soprannaturale elegante, con atmosfere inquietanti e una grande Rebecca Hall. Un film non perfetto, ma che offre agli appassionati del genere una ghost story affascinante e ben interpretata.

Francesco Madeo
Francesco Madeo
Laureato in Scienze Umanistiche-Cinema e in Organizzazione e Marketing della Comunicazione d'Impresa è l'ideatore di Cinefilos.it assieme a Chiara Guida e Domenico Madeo.

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