L’incredibile viaggio della Tartarug è il documentario diretto da Nick Stringer e presentato al Festival di Roma nella sezione Alice nella Città, racconta la straordinaria avventura di una piccola tartaruga marina che, seguendo il cammino dei suoi antenati, attraversa l’Atlantico per poi tornare sulla spiaggia in cui è nata.
La trama di L’incredibile viaggio della Tartaruga, il DOC di Nick Stringer
Nata su una spiaggia della Florida, la tartaruga protagonista intraprende un percorso epico: segue la Corrente del Golfo fino ai ghiacci del nord, nuota nell’Atlantico del Nord, raggiunge le coste africane e infine ritorna nel luogo natale per deporre le uova. Un viaggio pieno di pericoli e scoperte, tra cui i cambiamenti climatici e l’impatto ambientale provocato dallo scioglimento dei ghiacci. Solo una tartaruga marina su mille riesce a sopravvivere a questa incredibile traversata.
Girato nell’arco di cinque anni e prodotto tra Austria e Regno Unito, L’incredibile viaggio della Tartaruga non è soltanto un documentario naturalistico ma un’opera che combina rigore scientifico, potenza visiva e sensibilità narrativa. Nick Stringer sceglie di adottare un punto di vista intimo e immersivo: non osserviamo il mare da spettatori esterni, ma lo percorriamo insieme alla tartaruga protagonista, accompagnandola in ogni fase della sua esistenza.
Un viaggio tra meraviglia e sopravvivenza
Il film affascina per la bellezza delle immagini, che spaziano dai fondali oceanici alle coste selvagge, ma colpisce anche per la capacità di trasmettere il senso di vulnerabilità e resistenza insito nella vita di queste creature. Ogni incontro – con predatori, correnti, ostacoli ambientali – diventa occasione per riflettere sulla fragilità della natura e sul delicato equilibrio degli ecosistemi marini.
La voce narrante, affidata in Italia a Paola Cortellesi (nell’originale a Miranda Richardson), non si limita a descrivere: accompagna con tono partecipe e al tempo stesso sobrio, evitando di appesantire le immagini con didascalismi. È un racconto che parla tanto agli adulti quanto ai più piccoli, trovando un equilibrio raro tra divulgazione e poesia.
Dal punto di vista estetico, il documentario si distingue per un montaggio che alterna sequenze spettacolari, girate con tecnologie subacquee all’avanguardia, a momenti più intimi e contemplativi. Questa scelta narrativa restituisce sia la dimensione epica del viaggio sia quella quotidiana, fatta di piccoli gesti di sopravvivenza.
Ma l’opera non si limita a incantare: pone interrogativi urgenti sul presente e sul futuro. La tartaruga diventa simbolo della lotta per la vita in un ambiente naturale minacciato dai cambiamenti climatici e dall’impatto dell’uomo. Così, mentre racconta la ciclicità della vita e il ritorno alle origini, L’incredibile viaggio della Tartaruga suggerisce anche la necessità di custodire e proteggere quel fragile equilibrio che rende possibile il ciclo stesso della natura.
In definitiva, il documentario di Nick Stringer è un film che emoziona, informa e fa riflettere. È un viaggio che parla di resistenza, memoria e continuità, e che riesce a rendere universale la vicenda di una piccola tartaruga marina, trasformandola in una metafora del nostro rapporto con il pianeta.
Sommario
Un documentario affascinante e poetico: L’incredibile viaggio della Tartaruga di Nick Stringer racconta l’epica avventura di una piccola tartaruga marina attraverso l’Atlantico.

