Lilo & Stitch: recensione del film d’animazione

Lilo & Stitch

La recensione del film d’animazione, Lilo & Stitch diretto da Dean DeBlois e Chris Sanders e con le voci di Daveigh Chase (Lilo); Chris Sanders (Stitch); Tia Carrere (Nani); David Ogden Stiers (Jumba); Kevin McDonald(Pleakley ); Ving Rhames(Cobra Bubbles)

 

Sinossi: L’esperimento 626, creato per portare distruzione e caos, fugge dalla sua prigione galattica e arriva sulla Terra, alle Hawaii. Qui vive Lilo, una bambina che vive sola con la sorella e che desidera sopra ogni altra cosa un amico ‘come un angelo’.

Lilo & Stitch, il film

Il film è ambientato alle Hawaii, prima novità per un prodotto Disney e primo element di spicco, per quello che riguarda gli scenari coloratissimi, realizzati ad acquerello, cosa che non accadeva dai tempi di Dumbo.

Ma fondamentalmente il film è una fiaba dai concetti fondamentali davvero terribili: si parla di abbandono, di sradicamento, della ricerca di un proprio posto nel mondo. I due protagonisti sono accomunati da questa necessità, da questo desiderio di sentirsi accettati e mai dimenticati. Lilo & Stitch non è il primo film ambientato nell’isola di Kauai: essa compare anche ne I predatori dell’arca perduta e nella trilogia di Jurassic Park. In Lilo & Stitch, la serena bellezza dell’isola serve a bilanciare i temi dell’abbandono, della perdita, delle difficoltà economiche e sociali di Lilo e della sua famiglia.

La scelta delle isole Hawaii ha condizionato non solo le scenografie, come già detto, ma anche il fuoco della storia. Infatti mentre Sanders e i suoi visitavano Kauai per preparare le scenografie del film, vennero a conoscenza del concetto della famiglia estesa hawaiana, espresso dal termine ohana, che divenne un elemento centrale di Lilo & Stitch. DeBlois ricorda:

“Dovunque andassimo, la nostra guida conosceva qualcuno. Fu lui a spiegarci il concetto hawaiano di ohana, un senso di famiglia che va al di là dei parenti stretti. Questa idea divenne un tema fondamentale della storia, la cosa che spinge Stitch a andare oltre ciò per cui era stato creato, ovvero distruggere.” 

Lilo & Stitch è quindi un buon mix di sentimentalismo, neanche tanto smielato, e divertimento con personaggi davvero ben delineati, soprattutto nel caso dei piccoli protagonisti. Anche qui non mancano le auto-citazioni Disney: Il trailer di Lilo & Stitch iniziano presentando trailer di altri film della Disney (La bella e la bestia, La Sirenetta e Il re leone, Aladdin) interrotti dall’arrivo di Stitch.

Nella scena finale del film viene mostrata una sequenza di fotografie di Lilo, Stitch e dei loro amici; ognuna di esse riprende un’immagine celebre, tra cui alcune illustrazioni di Norman Rockwell. Le scene ambientate nello spazio riprendono alcuni topos della fantascienza: la sala del consiglio della Federazione Galattica ha un’architettura che riprende, ad esempio, quella del pianeta Coruscant nel primo prequel di Star Wars; gli alieni Jumba e Pleakley, durante la propria permanenza sulla Terra, badano a non farsi notare dai terrestri e a non interferire con la loro cultura, come previsto dalla prima direttiva della Flotta Stellare nei telefilm di Star Trek.

Alcuni degli alieni della Federazione presentano similitudini con altri personaggi di film della Disney. Riferimenti più espliciti si trovano nel peluche di Dumbo presente nella stanza di Lilo e nel poster del film Mulan affisso alla parete della sorella. Inoltre, le illustrazioni del libro de Il brutto anatroccolo cui si appassiona Stitch sono tratte dall’adattamento in cartone animato della Disney.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
lilo-a-stitchLilo & Stitch è quindi un buon mix di sentimentalismo, neanche tanto smielato, e divertimento con personaggi davvero ben delineati, soprattutto nel caso dei piccoli protagonisti.