The librarians: recensione del docufilm di Kim A. Snyder – #RoFF20

Interessante riflessione sul valore dei libri, è stato presentato alla Festa del cinema di Roma.

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I libri sono ancora oggi uno dei migliori strumenti per la diffusione della conoscenza; quest’ultima non dovrebbe mai essere frenata o circoscritta, ma talvolta la paura dei governi li porta a limitare tale sete di sapere. Questo è proprio ciò che viene raccontato in The Librarians: diretto e prodotto da Kim A. Snyder, con l’ausilio di Sarah Jessica Parker alla produzione esecutiva con la Pretty Matches Production, il documentario riporta le vicende che riguardano la messa al bando di molti libri dalle scuole pubbliche. The Librarians è stato proiettato per la prima volta al Sundance Film festival lo scorso 24 gennaio, per poi essere presentato anche allo Zurich Film Festival e infine alla Festa del Cinema di Roma nella categoria Freestyle.

The librarians: la cultura al rogo

Nel 2021, con il chiudersi gradualmente del capitolo pandemico, in Texas inizia a diffondersi un’altra pericolosa malattia: l’ignoranza. Il comitato Moms for Liberty da il via a una potente campagna per eliminare alcuni generi di libri dalle scuole pubbliche di vario grado, in quanto considerati non adatti a minori: le opere in questione sono spesso collegate a importanti tematiche quali la comunità LGBTQ+, la lotta contro il razzismo e le discriminazioni. Le madri dell’associazione puntano a difendere i propri figli da influenze esterne di tipo pornografico o da “inclinazioni” che potrebbero modificare il loro orientamento sessuale e identità di genere.

Alla fondazione del comitato, segue un provvedimento approvato dal deputato repubblicano Matt Kraus che imponeva alle scuole pubbliche del Texas di rimuovere dalle proprie biblioteche i titoli elencati in una lista di ben 850 opere. Con il diffondersi del fenomeno in altri stati federati, vengono individuati come perfetti capri espiatori tutte le bibliotecarie che si opponevano alla rimozione dei libri, ergendosi quali custodi della conoscenza.

La paura del diverso

Tema focale di The librarians è certamente il timore di ciò che è diverso e poco conosciuto: i libri che divengono target della censura sono proprio opere su persone di colore o di diversi orientamenti sessuali. La paura di molti di coloro che si fanno fautori di questa battaglia contro la conoscenza è per l’appunto il fatto che ci si possa allontanare dai canoni tradizionali, che i bambini o i ragazzi, entrando a contatto con ciò che è diverso, ne vengano influenzati nel diventare adulti.

L’idea di evitare che i giovani crescano di altri orientamenti sessuali o con idee diverse viene smentita proprio dai tanti ragazzi che si oppongono fermamente all’eliminazione dei libri dalle loro biblioteche scolastiche: ragazzi che già al liceo comprendono l’importanza di avere una vasta conoscenza di molteplici punti di vista. A ciò si aggiunge anche la figura di Weston Brown: figlio di Monica Brown, una delle maggiori sostenitrici delle Moms for Liberty e della censura dei libri, è dichiaratamente gay, ha una relazione stabile con un altro ragazzo e, sfortunatamente, è stato allontanato da tutta la sua famiglia.

Da sottolineare inoltre che i libri segnalati nella lista non riguardano solamente “l’ideologia gender”, ma sono talvolta anche libri storici, su temi molto rilevanti in territorio americano, quali la schiavitù e il Ku Klux Klan.

Le bibliotecarie come custodi di conoscenza

A ergersi come primarie oppositrici di queste politiche in The Librarians abbiamo proprio le bibliotecarie: figure che talvolta restano in secondo piano, come dei ponti per l’acquisizione di conoscenza, divengono in questo caso delle figure fulcro. Nel rifiutarsi di eliminare i libri presenti nella lista redatta dal repubblicano Kraus, molte vengono licenziate e messe alla gogna mediatica: ricevono minacce di morte, vengono accusate di avere inclinazioni pedofile e di somministrare materiale pornografico agli studenti. Pian piano che il fenomeno si diffonde nei vari stati federati, dal Texas fino alla Florida, la questione assume un carattere sempre più serio: a diventare dei target non sono più le sole bibliotecarie, ma tutti coloro che si oppongono pubblicamente all’eliminazione di certe opere dalle scuole pubbliche.

The Librarians porta sul grande schermo degli eventi tanto poco conosciuti quanto però importanti: nel vedere a confronto i roghi di libri effettuati dai nazisti durante il secondo conflitto mondiale e quelli del 2022 in America, sembrerebbe che la storia si stia pericolosamente ripetendo. Alternando scene di film in bianco e nero, quali The Twilight Zone e Farenheit 451, citazioni di libri e testimonianze attuali di bibliotecarie e persone coinvolte nei fatti, il risultato è certamente un documentario molto interessante, anche se a tratti con dei ritmi più lenti.

The Librarians
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Sommario

The librarians tratta certamente una tematica molto interessante e drammaticamente attuale: questo gli attribuisce una certa importanza nel panorama cinematografico di oggi. Ciononostante, un suo prolungarsi eccessivo con dei ritmi più lenti, lo può far risultare pesante e a tratti ripetitivo.

Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università di Messina e studentessa di Relazioni Internazionali alla Sapienza, scrive per Cinefilos dal 2022 dopo un’esperienza nella testata dell’ateneo messinese.

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