
Presentato all’ultimo Festival di Cannes, The Neon Demon, ultimo film di Nicolas Winding Refn, arriva in sala il prossimo mercoledì 8 giugno. Il regista, insieme alla giovane protagonista Elle Fanning, ha presentato il film a Roma.

Con The Neon Demon, Refn realizza il suo terzo film in collaborazione con Cliff Martinez, compositore che lo accompagna da Drive. “Sono stato benedetto dal suo arrivo in Drive – ha dichiarato Refn – abbiamo lavorato insieme in tre film. È diventato l’anello mancante nella mia evoluzione artistica. Abbiamo cominciato una partnership creativa, tanto che lui lavora anche con mia moglie, è parte della famiglia, la nostra attività artistica è legata molto intimamente. La sua musicalità fa funzionare questi film e se trovi qualcosa che funziona non la interrompi. È un modo di lavorare molto pratico, per esempio in sceneggiatura scrivo ‘da qui comincerà la musica di Cliff’. Ci penso molto mentre scrivo. A film montato glielo mostrò e gli dico di fare ciò che vuole. Credo che questa sua capacità accentui il film e lo renda più soddisfacente e creativamente bello.”

“Io non faccio film, faccio esperienze e tutto quello che la gente vede nei miei film va bene. Si può dire di tutto, ma qualsiasi cosa dici è una parte di quello che c’è nel film. Volevamo fare un horror, una commedia, un melodramma, un film bello, sexy, volgare, volevamo tutto quello che si può fare in una sola esperienza.”
Elle Fanning, talentuosa protagonista del film, ha dichiarato: “Essendo io stessa una teenager, penso che in realtà quello che ha detto Nicolas è corretto. Il film è tutto quello che i teenager vogliono trovare al cinema. Mi piacciono i film che dicono la verità e che rompono le regole. Ti sciocca e ti sorprende.”
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E in effetti The Neon Demon è un film che sciocca, che sorprende, ma anche che spiazza, una vera esperienza cinematografica, un cinema che osa e che si autocompiace di quello che mostra, a testimonianza della dedizione di Refn per il suo stesso lavoro: “Nella mia vita ho solo due cose, mia moglie e il mio lavoro. Potrei dire anche la famiglia e l’amante. Spero di poter fare quanti più film possibili. Amo l’arte della creatività”.
Ma di cosa parla un film così complesso? Dire che è ambientato nel mondo della moda mette sulla buona strada, ma precisamente, in una maniera inedita, conturbante e complessa, The Neon Demon parla della bellezza: “È una delle cose su cui io e Elle abbiamo concordato subito: la bellezza è molto complessa, ha mille sfumature, è molto difficile parlarne. Può essere soggettiva e superficiale, ma anche estetica, interiore. Alcune persone hanno un approccio alla bellezza così radicale che vanno a studiarla all’università. Se guardiamo la mitologia e le favole, bellezza è una delle parole più ricorrenti, che sia purezza e verginità, o anche solo aspetto fisico. Come fare un film su un argomento su cui tutti hanno un’opinione? Tutti la capiscono e possono toccarla. Tutte le donne del film vivono questa Odissea, gli uomini in questo film servono per portare avanti la trama. Il ragazzo di Jesse rappresenta la normalità, ma anche l’ipocrisia, il fotografo che è il controllo, ma alimenta una macchina, un’industria più grande. Il portiere è il predatore e la paura della penetrazione. Il fashion designer è l’ossessione della bellezza, lui è come il Mago di Oz. Esauriti i personaggi maschili, possiamo dire che restano solo le donne.”

Proiettato sempre verso il futuro, Refn ha stregato gran parte dei suoi fan con i suoi primi film, su tutti Bronson, con protagonista Tom Hardy. Primo e unico biopic della sua carriera fino a questo momento, il film resterà probabilmente l’ultimo racconto biografico diretto dal regista: “È difficile per me fare un film biografico perché sono totalmente assorbito da me stesso per occuparmi della vita di qualcun’altro. In Bronson ho raccontato la mia vita utilizzando un personaggio di nome Charlie Bronson. Ma mi piace vedere le biografie, credo siano di grande intrattenimento. Credo che la grande creatività sia essenzialmente l’ultima forma di narcisismo.”
E da narcisista convinto, Refn
conclude: “Sono arrivato a pensare che tutti i film che ho
fatto mi hanno portato a questo. C’è un filo conduttore che ha
portato a The Neon Demon. Tutto ha a che vedere con la mia
fantasia. La mia curiosità mi ha spinto a immaginare come sarebbe
stata la mia vita se fossi nato una donna molto bella, invece di
essere nato un ragazzo non troppo bello.”

