Lo stalker della stanza accanto: la storia vera a cui si ispira il film

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Lo stalker della stanza accanto (il cui titolo originale è Within These Walls) è un thriller psicologico che si inserisce nel filone delle storie di ossessione e paura domestica, un genere sempre apprezzato da chi ama i brividi legati alla quotidianità. Diretto con uno stile teso e minimalista, il film riesce a costruire un’atmosfera claustrofobica e carica di tensione, portando lo spettatore a interrogarsi su quanto siano realmente sicuri gli spazi che consideriamo nostri rifugi. La regia punta su ambientazioni ristrette e sguardi inquietanti, trasformando il familiare in qualcosa di minaccioso. Fin dalle prime scene, il pubblico viene trascinato in un vortice di inquietudine che non lascia respiro.

Uno degli aspetti più interessanti del film è la scelta di concentrarsi su temi attuali e universali come l’invasione della privacy, la vulnerabilità all’interno delle mura domestiche e la sottile linea che separa il senso di sicurezza dal terrore. Lo stalker della stanza accanto non si limita a raccontare la classica storia di un persecutore, ma indaga le paure più profonde legate alla solitudine e alla difficoltà di fidarsi degli altri. La protagonista si ritrova progressivamente intrappolata in una spirale di sospetti e minacce sempre più angoscianti, mentre lo spettatore è costretto a chiedersi chi sia davvero il nemico e quali siano le sue vere intenzioni.

Nel corso dell’articolo ci soffermeremo in particolare sullo scoprire se il film è basato su una storia vera o, in caso non lo sia, sul confrontarlo con episodi simili in quanto a dinamiche realmente avvenuti. Come già detto, gli autori si sono impegnati per dar vita ad una situazione estrema ma non implausibile, che porta a provare terrore proprio per il suo essere tale e costringendo a riconsiderare gli spazi che crediamo di poter controllare. Tutto questo, lo si vedrà in questo approfondimento dopo una prima descrizione della trama.

Jen Landon e Joshua Close in Lo stalker della stanza accanto
Jen Landon e Joshua Close in Lo stalker della stanza accanto. Foto di Incendo – © Incendo 2019 Film Productions Inc

La trama di Lo stalker della stanza accanto

Il film racconta la storia di Mel Carver (Jen Landon), una madre single realizzata, con una brillante carriera da architetta e una figlia adolescente, Brook (Tara Redmond Van Rees). Conduce una vita apparentemente serena accanto al fidanzato Ben (Joshua Close), conosciuto durante dei lavori di ristrutturazione nella sua abitazione di periferia. Dopo la morte del marito, Ben è stato il primo uomo che Mel abbia accolto nella sua casa, cercando di ricostruire una stabilità familiare e offrire a Brook una parvenza di normalità. Ma con il tempo, quella relazione si rivela poco solida. Ben si trasferisce troppo in fretta, invadendo spazi e abitudini, e Mel inizia a sentirsi intrappolata.

Quando poi la relazione con Ben finisce, l’atmosfera in casa cambia. La tranquillità svanisce, lasciando spazio a presenze ambigue, rumori inspiegabili, ombre fugaci e oggetti che sembrano spostarsi da soli. Mel inizia a dubitare della propria lucidità, mentre Brook percepisce un’energia sinistra e crescente inquietudine. Il sospetto si insinua nella mente di Mel, che inizia a domandarsi se Ben non fosse davvero chi diceva di essere. Tra tensioni psicologiche, segreti nascosti e presenze inquietanti, Mel dovrà affrontare la verità. Il confine tra amore e controllo diventa sempre più sottile, e mette alla prova una donna determinata a proteggere la propria casa, sua figlia e la sua salute mentale.

La storia vera che ha ispirato il film

Diciamo subito che il film Lo stalker della stanza accanto, diretto da , non è tratto da una specifica storia vera. Si tratta di un’opera di fiction che, come già riportato, sfrutta elementi classici del thriller psicologico, ispirandosi a dinamiche e paure universali legate alla violazione della privacy e alla minaccia rappresentata da uno stalker. Tuttavia, anche se il film non si basa su un caso reale, i suoi spunti narrativi ricordano fatti di cronaca che hanno avuto risonanza internazionale e che presentano un’inquietante somiglianza con le vicende raccontate sullo schermo.

Jen Landon e Tara Redmond van Rees in Lo stalker della stanza accanto
Jen Landon e Tara Redmond van Rees in Lo stalker della stanza accanto. Foto di Incendo – © Incendo 2019 Film Productions Inc

Uno dei casi più noti che si avvicina alla tematica del film è quello di Theodore Edward Coneys, passato alla storia come il “Denver Spiderman”. Nel 1941, Coneys si nascose per mesi nel sottotetto della casa di un conoscente e scendeva di notte per procurarsi cibo, finché non fu scoperto e uccise il padrone di casa. Questo episodio ha ispirato negli anni numerose storie e film sul terrore domestico e sulla minaccia nascosta tra le pareti della propria casa, un tema centrale anche in Lo stalker della stanza accanto. Similmente, casi più recenti hanno riportato alle cronache storie di individui che hanno occupato abusivamente spazi nascosti in case altrui, scoperti solo dopo mesi grazie a coincidenze o incidenti.

Un altro caso reale che riecheggia nel film è quello del cosiddetto “stalker di Honolulu” avvenuto nel 2019, quando un uomo si introdusse più volte nell’appartamento di una donna senza che lei se ne accorgesse subito, installando telecamere nascoste e lasciando segni inquietanti della sua presenza. La vicenda sottolinea come la paura di essere osservati o minacciati all’interno delle proprie mura domestiche abbia radici reali, alimentando un immaginario collettivo di vulnerabilità e pericolo. Questi episodi reali forniscono il terreno fertile su cui il film costruisce la propria tensione.

Sebbene dunque Lo stalker della stanza accanto non prende spunto da una storia vera singola e documentata, si inserisce però in un filone narrativo che trae ispirazione da fatti realmente accaduti e dalle paure profonde che essi evocano. La violazione dello spazio intimo della casa, la minaccia invisibile nascosta dietro una facciata di normalità e l’incapacità iniziale di riconoscere il pericolo sono tutti elementi che si ritrovano sia nella finzione che nella realtà. Questo contribuisce a rendere la storia del film ancora più inquietante e credibile per lo spettatore.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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