Senza dubbio è un bel ragazzo, è insindacabile che le sue scelte artistiche siano molto valide e varie, ed è fuor di dubbio il suo talento in continua crescita. E’ Michael Fassbender, protagonista a Venezia 68 di due pellicole: la prima, della quale vi abbiamo già parlato, è la partecipazione in veste di coprotagonista in A Dangerous Method di Cronenberg. La seconda volta di Michael a Venezia è stata oggi, per il film Shame di Steve McQueen, racconto di un uomo distrutto da se stesso e dalle sue turbe, in conflitto e in continuo confronto con una sorella, Carey Mulligan, che pure ama profondamente.
Il nostro Michael inanella un’altra buona performance in un film che seppure non perfetto dimostra una grande lucidità e un grande equilibrio contenutistico e formale, che trova proprio nei suoi giovani protagonisti il suo maggior punto di forza. Il complesso film di McQueen gareggia al Lido nella sezione In Concorso.
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.