Il corpo di Tony Scott è stato ritrovato solamente quattro ore dopo, e solo dopo aver usato sonde per dragare il fondale di sicuro di non facile accesso. Nella macchina che il regista aveva abbandonato, in una corsia laterale del ponte, la polizia dice di aver trovato un biglietto di addio, il che avvalora la tesi del suicidio.
Il cinema d’azione perde quindi uno dei personaggi più influenti, di cui si erano apprezzati ultimamente, la tecnica estrema di correzione colore, e l’uso a volte esagerato della macchina a mano, come avviene nei recenti Man on fire e Domino. Tony Scott aveva inoltre appena terminato le riprese dell’ultima miniserie tv di cui era produttore esecutivo, insieme al fratello Ridley, Coma. Inoltre aveva prodotto l’ultimo atteso film del fratello, Prometheus, di cui si vociferava la possibilità di un sequel.
Il suo stile, molto riconoscibile, ha sicuramente ispirato alcuni nuovi registi, come Daniel Espinosa, esordiente alla regia con Safe House, che deve sicuramente a Scott molto del suo stile di regia oltre che uno degli attori con il quale Tony Scott collaborava maggiormente negli ultimi film: Denzel Washington.
Oltre che come regista, infatti, Tony Scott figura come produttore di molte serie di successo come The good wife e Call of duty ELITE e di alcuni film come The Grey, In her shoes.
Il regista aveva 68 anni, e lascia la moglie Dana e i due figli oltre che alcuni progetti più o meno veritieri, come un sequel di Top Gun e la regia del film ispirato alla serie tv 24.