Sembra che ultimamente, dopo mesi di silenzion, Andrew Garfield sia diventato straordinariamente chiacchierone in merito alla sua passata epserienza nei panni di Spider-Man. L’attore che ha lasciato il ruolo in maniera brusca e inaspettata ha avuto molto da dire, non solo sui film (qui), ma anche sulla sua posizione all’interno di essi e sulle sue sensazioni durante le riprese.
“C’è pressione da tutte le parti, devi compiacere tutti, ma non accadrà, e finisce che non assecondi nessuno o tutti in maniera molto poco entusiasta. Ti dicono, ‘si era carino’. Quei film sono testati per il mercato. Devono piacere al cinquantesse bianco americano, al teenager gay, all’omofobo bigotto del centro America, dalla ragazzina di 11 anni”.
Garfield ha poi continuato spiegando che lui, e altri della troupe, hanno provato a infondere nel film anima e cuore, ma scontrandosi con la giusta realtà di chi voleva fare un mucchio di soldi, dato l’esborso. “Non posso vivere in questo modo, mi sembra di essere in prigione, con tutte queste aspettative addosso”. Che queste “persone” fossero Matt Tolmach e Avi Arad?
Ma la brutta esperienza
con The Amazing Spider-Man
non fermerà Garfield dall’accettare, in futuro, altri ruoli in
grossi film. Dopotutto ha due illustri predecessori che, dopo un
clamoroso fallimento, adesso sono gli eroi preferiti dal pubblico
(Chris Evans e Ben
Affleck).
Che ne pensate?
Fonte: The Playlist