Nel suo report
sull’universo DC che Warner Bros
sta portando al cinema, la famosa rivista The Hollywood Reporter ha
esaminato la strategia della WB rispetto al competitor
Marvel, sottolineandone il
più evidente punto debole: la mancanza di un supervisore unico, una
figura che porti avanti in maniera coesa e integrata la visione dei
film e dei personaggi che fanno parte dell’universo cinecomic della
major.
Se la Marvel può infatti contare su Kevin Feige, in ambito Warner Bros questa figura stenta ad affermarsi. Si può citare Zack Snyder, responsabile anche della composizione attoriale della Justice League, ma il regista risulta al momento troppo concentrato su Batman V Superman per dedicarsi ad altro. In Warner sembra prevalere un atteggiamento orientato alla personalità del singolo regista, a cui viene lasciato un sufficiente margine di azione e di libertà creativa, come sta accadendo a David Ayer per Suicide Squad.
The Hollywood Reporter fa notare come questa scelta possa rivelarsi non del tutto sbagliata sul lungo periodo. Se, da una parte, i film Marvel portano avanti una filosofia condivisa e sbancano al botteghino di tutto il mondo, è altrettanto vero che rischiano di assomigliarsi tutti, annullando le peculiarità di registi e personaggi stessi. Insomma, la strategia della WB è più rischiosa, ma potrebbe condurre a film qualitativamente migliori. Non manca poi la competizione intera: 5 diversi sceneggiatori sono al lavoro su Wonder Woman e lo stesso modello verrà ripetuto con Acquaman.
Chi avrà ragione allora: la Marvel con il suo supervisore o il pluralismo della Warner Bros? Ai posteri l’ardua sentenza.
Fonte: Comicbookmovie